
Un gesto semplice come usare il filo interdentale almeno una volta a settimana potrebbe avere effetti positivi sorprendenti sulla salute del cuore e del cervello. Secondo uno studio preliminare presentato all’International Stroke Conference 2025 dell’American Stroke Association, l’abitudine al filo interdentale è associata a un minor rischio di ictus ischemico (causato da coaguli di sangue nel cervello) e di fibrillazione atriale (AFib), la più comune forma di aritmia cardiaca.
Lo studio è stato condotto nell’ambito dell’ARIC Study (Atherosclerosis Risk in Communities), una delle più ampie indagini americane sui comportamenti legati alla salute. Il team guidato dal neurologo Souvik Sen, della Prisma Health Richland Hospital e dell’Università della South Carolina, ha analizzato i dati di oltre 6.000 adulti. I risultati mostrano che chi utilizzava regolarmente il filo interdentale aveva una probabilità inferiore del 22% di subire un ictus ischemico, un rischio ridotto del 44% di ictus cardioembolico (causato da coaguli provenienti dal cuore) e un 12% in meno di probabilità di sviluppare fibrillazione atriale.
La salute della bocca come specchio della salute del cuore
“Le malattie orali colpiscono oltre 3,5 miliardi di persone nel mondo e rappresentano una delle condizioni più diffuse”, ha spiegato il professor Sen. “Il nostro obiettivo era capire quale comportamento di igiene orale – uso del filo interdentale, spazzolamento o visite dal dentista – avesse il maggiore impatto nella prevenzione dell’ictus. Il filo interdentale è risultato il più influente.”
Il legame tra salute orale e cardiovascolare potrebbe derivare da meccanismi infiammatori. Infezioni gengivali croniche, come la parodontite, possono contribuire a indurimento delle arterie e infiammazione sistemica, fattori chiave per malattie cardiovascolari e ictus. Inoltre, secondo i ricercatori, chi cura l’igiene orale tende ad adottare anche altri stili di vita salutari.
I limiti dello studio e le implicazioni future
Lo studio, iniziato nel 1987, ha seguito i partecipanti per 25 anni. I dati si basano su questionari, quindi soggetti a errori di memoria o autoreporting, e non ci sono aggiornamenti sul comportamento nel tempo. Tuttavia, gli autori sottolineano che i risultati sono solidi e aprono nuove prospettive. “Questa ricerca rafforza l’idea che l’igiene orale può influire sul rischio di ictus”, ha commentato Daniel T. Lackland, epidemiologo dell’Università della South Carolina, che non ha partecipato allo studio. “Con ulteriori conferme, potremmo includere le pratiche di salute dentale tra i fattori essenziali per la prevenzione cardiovascolare.”
In un contesto in cui molte persone rinunciano alle cure dentistiche per ragioni economiche, il filo interdentale si presenta come uno strumento semplice, economico e accessibile
per promuovere il benessere. I ricercatori auspicano che in futuro pratiche come questa possano entrare a far parte delle raccomandazioni ufficiali, al pari di dieta, esercizio fisico e controllo della pressione arteriosa.