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L'infertilità riguarda una persona su sei: l'allarme dell'Oms

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità le spese elevate spesso impediscono a molte persone di accedere alle cure oppure le fanno precipitare nel baratro della povertà

L'infertilità riguarda una persona su sei: l'allarme dell'Oms
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Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità circa una persona su sei a livello globale è affetta da infertilità, ovvero il 17,5% della popolazione adulta. L'Oms definisce l'infertilità come l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti sessuali regolari e non protetti. Questa condizione può riguardare sia le donne che gli uomini e purtroppo ha delle ripercussioni psicologiche importanti.

Sentimenti quali rabbia, frustrazione e impotenza possono minare l'equilibrio della coppia e provocare ferite difficilmente sanabili. Si deve poi tener conto dei costi elevati delle cure che non tutti sono in grado di sostenere. Ecco perché per l'Oms è fondamentale occuparsi della problematica a 360° senza più sottovalutare le sue innumerevoli conseguenze.

L'infertilità femminile

Ciascun individuo appartenente al sesso femminile possiede alla nascita una riserva ovarica pari a circa 400mila ovociti. Con il passare del tempo questo patrimonio diminuisce per poi esaurirsi completamente con l'avvento della menopausa. L'infertilità della donna riconosce numerose cause, sia di natura organica che non organica. Talvolta l'eziologia è idiopatica. Quasi sempre, però, la sterilità è la conseguenza di determinate condizioni mediche:

  • Malattia infiammatoria pelvica, è un processo flogistico che colpisce gli organi riproduttivi e le strutture ad essi adiacenti;
  • Irregolarità ovulatorie e/o ormonali, tra queste sono contemplate la sindrome dell'ovaio micropolicistico, l'iperprolattinemia e l'assenza di ovulazione;
  • Fibroma uterino, il più comune tumore benigno dell'apparato genitale può trovarsi in sedi fondamentali per il concepimento;
  • Endometriosi, le cellule dell'endometrio colonizzano altri organi, in particolare le ovaie e il peritoneo pelvico;
  • Problematiche cervicali, il muco cervicale può essere ostile agli spermatozoi a causa di processi infettivi, per carenza di estrogeni e operazioni chirurgiche;
  • Problematiche tubariche e pelviche, rientrano fra queste la chiusura delle tube di Falloppio, le aderenze conseguenti a interventi chirurgici o a pregressi disturbi infiammatori.

Attenzione anche ai fattori di rischio: sovrappeso, obesità, abuso di alcol, fumo di sigaretta, assunzione di droghe e di farmaci, soprattutto chemioterapici, antipsicotici, FANS ad alto dosaggio.

L'infertilità maschile

Spesso sottovalutata, l'infertilità maschile è una condizione che interessa sempre più uomini di età compresa fra i 30 e i 35 anni. Si ritiene che in un caso su due il mancato concepimento sia la conseguenza di problematiche riguardanti l'apparato genitale dell'uomo. Numerose le cause:

  • Epididimite, si tratta di uno stato infiammatorio acuto o cronico dell'epididimo, ovvero un organo situato dietro ai testicoli fondamentale per la produzione del liquido seminale;
  • Criptorchidismo, anche se corretta chirurgicamente, la mancata discesa dei testicoli entro il primo anno di vita incide sulla loro corretta funzionalità;
  • Varicocele, la dilatazione delle vene dei testicoli è in grado di alterare il Dna degli spermatozoi;
  • Malattie sessualmente trasmesse, si pensi alla clamidia, alla gonorrea, alla sifilide e al pamilloma virus;
  • Assunzioni di farmaci, antitumorali, antipertensivi;
  • Esposizione a sostanze inquinanti, attenzione a pesticidi, microplastiche e ftalati. Ne abbiamo parlato in questo articolo;
  • Alterazioni ormonali;
  • Traumi;
  • Disfunzione erettile;
  • Interventi chirurgici dell'apparato genito-urinario.

La triste fotografia dell'Oms

Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è nato in seguito all'analisi degli studi sull'infertilità condotti dal 1990 al 2021 e i suoi risultati non sono incoraggianti. La sterilità è diffusa quasi in egual misura nei Paesi ad alto, medio e basso reddito. Per la precisione la sua incidenza è stimata al 17,8% nelle regioni più ricche e al 16,5% in quelle in cui il reddito pro capite è inferiore.

Come già detto, le conseguenze della sterilità sono sia psicologiche che economiche. Quasi sempre i trattamenti, la fecondazione in vitro ad esempio, rimangono sotto finanziati, sono costosi e a carico dei pazienti. Secondo l'Oms le spese elevate spesso impediscono a molti individui di accedere alle cure oppure li fanno precipitare nel baratro della povertà. Il rapporto ha poi evidenziato una persistente mancanza di dati in molti Paesi, problematica questa che non deve essere affatto sottovalutata.

Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus si è così espresso: «L'enorme percentuale di persone colpite mostra la necessità di ampliare l'accesso alle cure per la fertilità e di garantire che questo problema non sia più messo da parte nella ricerca e nella politica sanitaria, in modo che siano disponibili metodi sicuri, efficaci e convenienti per ottenere la genitorialità per coloro che la desiderano».

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