Masticazione eccessiva e demenza, c'è una correlazione: nuove strade per diagnosi precoci

Un declino della funzione masticatoria può indicare una disfunzione cerebrale correlata alla demenza, ma la relazione tra funzione masticatoria e rischio di demenza rimane poco chiara. Questo studio sudkoreano mirava a indagare se la funzione masticatoria fosse associata al rischio di declino cognitivo e demenza.

Masticazione eccessiva e demenza, c'è una correlazione: nuove strade per diagnosi precoci
00:00 00:00

I risultati di uno studio, pubblicati sul Journal of Korea Medical Science, rivelano che gli uomini di età pari o superiore a 60 anni che masticano eccessivamente il cibo, ovvero 30 o più masticazioni per boccone, hanno un rischio di demenza quasi tre volte superiore rispetto a quelli che masticano meno di dieci masticazioni.

Cinque masticazioni in più aumentano il rischio del 16%

Lo studio ha dimostrato che ogni serie di cinque masticazioni aggiuntive aumentava questo rischio del 16%. Questo comportamento di masticazione eccessiva potrebbe essere collegato a un tentativo inconscio da parte degli uomini di stimolare il flusso sanguigno al cervello. I ricercatori suggeriscono che questa sovrastimolazione attraverso la masticazione sia una reazione compensatoria volta a rallentare il declino cognitivo. È risaputo, infatti, che la masticazione attivi alcune regioni del cervello, aumentando l’ossigenazione e il flusso sanguigno, due elementi essenziali per il mantenimento della salute del cervello.

I ricercatori hanno anche scoperto che questa maggiore abitudine di masticare era associata a una diminuzione del volume del cervello, un fattore spesso osservato nelle persone affette da demenza. Masticando più frequentemente e vigorosamente, gli uomini anziani potrebbero cercare di ridurre gli effetti della malattia stimolando il cervello, il che spiegherebbe perché l’abitudine diventa più comune con il progredire della demenza.

Correlazione tra masticazione e diabete

Inoltre un nuovo studio ( Yeter E. Bayram et al, L'inefficienza della masticazione dovuta alla diminuzione o alla mancanza di supporto occlusale è associata ad un aumento dei livelli di glucosio nel sangue nei pazienti con diabete di tipo 2, PLOS ONE (2023). DOI: 10.1371/journal.pone.0284319) suggerisce che la capacità di masticazione ha un ruolo da svolgere nei livelli di zucchero nel sangue delle persone con diabete. I diabetici reclutati nello studio e che masticavano bene avevano livelli di zucchero nel sangue significativamente più bassi rispetto a quelli la cui capacità di masticare efficacemente era compromessa.

Masticare bene migliora le capacità motorie

È molto importante che le persone anziane possano continuare a masticare bene. La masticazione, come forma di esercizio, ha un effetto positivo su tutte le funzioni corporee. Nelle persone anziane affette da demenza esiste anche un legame positivo tra capacità di masticazione e memoria. Coloro che sanno masticare meglio ottengono risultati migliori. Molte persone masticano dita, noccioli, magliette, penne, ecc. Esistono diversi prodotti che offrono alternative sicure alla masticazione. Oltre a soddisfare la necessità di masticare, i pazienti possono migliorare le capacità motorie orali ed aumentare la sensibilità tattile nella zona della bocca. La pratica dimostra che masticare piccoli oggetti può dare tranquillità alle persone affette da demenza, aiutandoli a stabilizzare le loro pulsioni.

Una differenza tra i sessi: gli uomini più a rischio

Questa correlazione non è stata osservata nelle donne, il che potrebbe essere spiegato da differenze biologiche, in particolare per quanto riguarda la forza del morso. Gli uomini, avendo un morso generalmente più forte, potrebbero essere più propensi a usare la masticazione per compensare i primi segni di deterioramento cognitivo.

I ricercatori ritengono che questa scoperta potrebbe aprire nuove strade per la diagnosi precoce della demenza negli uomini. Il monitoraggio regolare delle abitudini di masticazione potrebbe quindi consentire di identificare le persone a rischio ben prima che compaiano i sintomi clinici. Questo approccio, che potrebbe essere aggiunto ai metodi diagnostici tradizionali, aiuterebbe a indirizzare meglio le popolazioni vulnerabili e ad intervenire prima per rallentare la progressione della malattia.

Conseguenze per chi non cura l'igiene dentale

In uno studio di coorte di cinquemilacinquecento persone seguite per diciotto anni (età media di ottantuno anni), gli uomini con ridotta capacità di masticazione e che non indossavano protesi avevano un rischio maggiore del 91% di sviluppare demenza rispetto a quelli con capacità di masticazione “naturale”. (dieci o più denti sulla mascella superiore e sei o più denti sulla mascella inferiore).

Le persone che non lavano tutti i giorni i denti hanno un rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer aumentato dal 22% al 65% rispetto a coloro che si lavano i denti tre volte al giorno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica