Strabismo da smartphone, che cos’è e come prevenirlo

Uno studio scientifico dimostra che l’uso prolungato dello smartphone e la visione del suo schermo a poca distanza può provocare una forma di strabismo diffusa sia tra i piccoli che tra gli adulti

Strabismo da smartphone, che cos’è e come prevenirlo
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Lo smartphone, insieme al tablet, è uno dei dispositivi digitali più utilizzati sia nel mondo lavoro che nel tempo libero con l’uso prolungato dei social networks.

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Frontier in Public Health ha dimostrato che l’uso prolungato da parte degli adolescenti e dei giovani adulti a partire dal periodo della pandemia da Covd 19 ha fatto registrare un picco di casi di strabismo, in particolare di una forma specifica chiamata AACE.

Che cos’è l’AACE

Questa forma di strabismo consiste in una deviazione improvvisa dell’occhio verso l’interno. Ciò provoca un allineamento visivo compromesso che può scatenare la diplopia nota come visione doppia. A questo sintomo si aggiunge mal di testa, difficoltà di concentrazione e lettura e occhi stanchi e pesanti.

È una patologia visiva che si manifesta quando si trascorre troppo tempo davanti ai dispositivi elettronici soprattutto lo smartphone. La distanza dal dispositivo incide molto sui i casi di strabismo. Sono infatti più frequenti quando il dispositivo lo si tiene ad una distanza inferiore di 50 cm.

A provocare lo strabismo da smartphone è un eccessivo stimolo alla convergenza e il conseguente accomodamento errato. Durante la visione dello schermo dello smartphone vengono attivati costantemente i muscoli interno della messa a fuoco da vicino.

Questa attivazione costante rischia di fare andare in tilt la messa a fuoco.

Come prevenire lo strabismo da smartphone

I bambini sino a sette 7 nove anni risultano maggiormente esposti a questo problema perché tendono ad avvicinare lo schermo dei dispositivi elettronici a circa 20- 25 cm.

Anche gli adulti ne sono esposti. I primi campanelli d’allarme come la doppia visione improvvisa, l’occhio che “si sposta verso l’interno” quando si sta allo smartphone, il mal di testa frequente dopo aver utilizzato per molto tempo i dispositivi elettronici e la fatica a concentrarsi non devono assolutamente essere sottovalutati.

Per prevenire questa patologia fa molto concedersi delle pause dallo schermo del cellulare. Gli oculisti raccomandano vivamente di tenerlo ad almeno 30–35 cm dagli occhi. Evitare l’uso prolungato e continuo. Da preferire sono i font grandi, un’illuminazione dello schermo equilibrata e una buona illuminazione ambientale. Evitare quindi di stare al telefono al buio perché si rischia di stancare di più gli occhi.

Una buona regola da applicare è quella

denominata dagli oculisti “la regola 20-20-20”. È un esercizio pratico che invita ogni 20 minuti a guardare un oggetto a 6 metri di distanza per almeno 20 secondi distogliendo lo sguardo dallo smartphone.

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