
La vitamina Q, nota come coenzima Q10, è una molecola che viene prodotta naturalmente dal nostro organismo.
Chiamata anche ubichinone. A partire dai quarant’anni il corpo ne produce sempre meno. Svolge un’azione antiossidante in grado di contrastare lo stress ossidativo. Inoltre dona energia preziosa che consente di affrontare al meglio i periodi di astenia legati ai cambi stagionali.
A produrla naturalmente sono le cellule del nostro organismo. Dal punto di vista molecolare ha la stessa struttura della vitamina K e della E
Perché è importante la vitamina Q
Questa molecola possiede delle proprietà che non vanno assolutamente sottovalutate. È innanzitutto un potente anti- aging per la salute della pelle. Contrasta la formazione dei radicali liberi. Aiuta a prevenire l’insorgere delle rughe. Contribuisce a mantenere la pelle elastica. È importante per contrastare la formazione delle smagliature. Per questo motivo molti cosmetici di ultima generazione che troviamo oggi in commercio si arricchiscono di essa.
È essenziale anche per il sistema immunitario perché lo rende forte dal potenziale attacco di virus e batteri. È un’alleata della salute del cuore perché aiuta a mantenere basso il livello di colesterolo cattivo nel sangue, il responsabile di molte malattie cardiovascolari rischiose. Quando l’organismo ne è carente si possono verificare problemi alla respirazione e anche costante mal di testa.
Uno dei sintomi più frequenti legati alla sua carenza è un senso di spossatezza e stanchezza generale, sia a livello fisico che a livello mentale. Si fa infatti più fatica a mantenere la concentrazione e l’attenzione se si svolge un lavoro di carattere intellettuale. La pelle invece perde tono e luminosità e si assiste alla comparsa di rughe e smagliature.
Come fare il pieno di vitamina Q
Il fabbisogno giornaliero di vitamina Q è di circa 3-6 mg. Cresce a partire dai quaranta anni perché l’organismo ne produce sempre meno. In tal caso è importante integrarlo. L’integrazione consigliata dopo i 40 anni è di 50 mg al giorno, per un massimo di 200 mg. L’importante è non superare le dosi consigliate perché potrebbe comportare effetti collaterali come perdita dell’appetito, nausea e dolori addominali.
Normalmente è grazie all’alimentazione che si può integrare questa molecola preziosa. Ad esserne particolarmente ricchi sono i crostacei e i molluschi. La carne soprattutto quella di maiale e manzo ne contengono grandi riserve. Se ne può fare il pieno anche grazie alla frutta secca. I pistacchi, le mandorle, le noci e le nocciole ne sono una fonte preziosa.
Quantità minime ne troviamo anche nelle uova.
Il pesce che ne è particolarmente ricco sono le arringhe, il salmone, il merluzzo e il tonno. Piccole quantità si trovano nelle verdure e negli ortaggi. Via libera al consumo di spinaci, peperoni, cavolfiori, patate dolci e carote.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.