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Berezovsky, l’uomo dai mille volti che volle comprarsi Madre Russia

Era un timido matematico, diventò spietato affarista Grazie a Eltsin e a un mistero

Boris Berezovsky ha cambiato nome, ma quasi nessuno lo sa. Per le autorità britanniche si chiama Platon Elenin. È la sua ennesima metamorfosi. Ai tempi dell’Urss era un apprezzato matematico in carriera accademica: nessuno si immaginava che potesse trasformarsi in uno spietato uomo d’affari. I primi passi li compie negli ultimi anni dell’era Gorbaciov commerciando auto, in realtà diventa ricco con le privatizzazioni volute da Eltsin negli anni Novanta. A quell’epoca era possibile comprare le migliori società russe a prezzi di saldo. Operazioni comunque milionarie: Berezovsky non ha mai chiarito chi gli abbia dato i fondi necessari.
In pochi anni diventa miliardario. Conta sempre di più e adora la popolarità. A metà degli anni Novanta compra la tv privata Ort, con la quale lancia la spettacolare campagna elettorale che permette a Eltsin di essere rieletto nel 1996. Quell’anno si manifestano i problemi cardiaci del capo del Cremlino, che lo costingeranno a lunghi periodi di riposo. Eltsin diventa un presidente dimezzato e Berezovsky stringe legami sempre più stretti con la figlia Tatiana e con l’influente capo dell’amministrazione Pavel Borodin. Molti lo considerano uno dei tre uomini più potenti di Mosca.
Quando Eltsin estrae dal cilindro l’allora sconosciuto Vladimir Putin, Berezovsky plaude, pensando di poter manovrare quello che gli appare come un timido ex funzionario del Kgb. Ma si illude: nel 2001 Putin dichiara guerra agli oligarchi e costringe all’esilio, tra gli altri, proprio Berezovsky, che approda a Londra.

Da allora Platon Elenin, che oggi ha 61 anni, non ha smesso di sognare la rivincita.

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