da Milano
Lidea di smettere, di dire «basta» con la politica, gli era venuta sul serio dopo il risultato delle elezioni politiche, che lo aveva lasciato profondamente disgustato, con lamaro in bocca. Ma a impedirgli un futuro da Cincinnato sono state le ripetute dimostrazioni daffetto ricevute dalla gente. Silvio Berlusconi lo ha confessato nel corso di una cena a casa di amici, in Sardegna, la sera del 14 agosto scorso. Il Cavaliere, rilassato e in vena di confidenze, avrebbe addirittura parlato con i presenti di una sua autentica crisi di rigetto per quellimpegno a cui lui, imprenditore, era stato «prestato» e al quale aveva tuttavia dedicato senza risparmio, per cinque anni, tempo, impegno e risorse. E conseguente a quel rifiuto per lesperienza politica, stava quasi maturando lidea di ritagliarsi finalmente qualcosa di più di «un po» di tempo per sé e per la propria famiglia. Andando insomma a godersi linusuale tempo libero nelle sue residenze sparse un po dovunque nel mondo.
A fargli cambiare però idea - ha poi precisato lex presidente del Consiglio - a farlo ritornare sui propri passi ridandogli la carica necessaria, sono state le manifestazioni ricevute da parte di tanti sconosciuti. Lultimo episodio, ha precisato ai 170 commensali ospiti a Punta Lada di Ana Betz e Sergio Di Cesare, risale proprio a pochi giorni fa. «Uno dei tanti che testimoniano laffetto che la gente prova per questo vecchierello», ha chiosato ironicamente il Cavaliere. Mentre stava prendendo il sole con degli amici sul belvedere di Villa Certosa - è in sintesi il suo racconto - gli occupanti di alcune barche ancorate in rada lo hanno riconosciuto e hanno iniziato a sbracciarsi per salutarlo. «Io naturalmente ho risposto e a quel punto anche dalle altre barche hanno cominciato a sbracciarsi e tutti hanno acceso le sirene che hanno suonato per sei minuti di fila», ha precisato.
Il racconto, assicura chi cera, ha scatenato lentusiasmo dei presenti alla cena - dai bambini agli anziani - che hanno quasi assalito Berlusconi chiedendogli di tutto: dal permesso di fotografarlo a quello di farsi fotografare insieme a lui. Per arrivare a chi lo ha quasi implorato: «Silvio, se chiamo mia madre puoi parlarci al telefono e dire che sei qui con me?».
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