Il bilancio «varia», le spese no

Il bilancio «varia», le spese no

Il Comune deve fare cassa. E vende ancora un po’ del suo patrimonio immobiliare. È infatti pronto a partire, sempre che oggi l’assemblea della Sala Rossa dia il prevedibile nulla osta a quanto già deciso in commissione bilancio, un nuovo blocco di alienazioni di immobile tramite la società «Tono Due». Ma mentre i consiglieri di opposizione si chiedono i motivi di questa nuova vendita (o svendita, secondo i punti di vista), i cassieri di Palazzo Tursi non possono far altro che aprire i cassetti e pagare. Perché le spese della pubblica amministrazione non accennano a diminuire. E sempre nell’ultima seduta di commissione bilancio, è stata presentata un’altra variazione di bilancio che prevede uscite milionarie.
E proprio a un milione e mezzo di euro ammonta l’esborso previsto per aiutare i «contribuenti in situazioni disagiate per Ici». La lettura la dà Giuseppe Murolo, consigliere di An, che attacca: «Sono tutti soldi che serviranno per pagare a nomadi ed extracomunitari le variazioni catastali richieste dallo stesso Comune». Ma se per i cosiddetti «servizi» Tursi piange miseria, si scopre che per le scuole i soldi ci sono, ma magari vengono impiegati per finalità meno impellenti. Quattromila euro finiranno per «acquisizionedi servizi per la realizzazione del progetto “Alla ricerca del gusto”». Così per i progetti di «modellistica sartoriale» e di «educazione ambientale» dell’istituto professionale «Duchessa di Galliera» se ne andranno rispettivamente 16.910 e 10.630 euro. E poi? Servono altre migliaia di euro per i parchi pubblici. Per tenerli aperti, ad essere precisi. Sulla variazione di bilancio è scritto che si tratta di una «integrazione». Cioè di soldi ne erano stati già dati. Ma ora servono altri 48.000 euro per mandare qualcuno ad aprirli e chiudere. «A chi vanno questi soldi? - si chiede ancora Giuseppe Murolo -. Chi va a fare questo servizio? L’assessore all’Ambiente aveva annunciato accordi con le associazioni di volontariato. Questo significa che il Comune di soldi ne ha parecchi, altro che Finanziaria».

La pioggia di migliaia di euro non risparmia il «progetto Silence» sull’inquinamento acustico (58mila euro) o il «progetto colore» dia via dei Sessanta o delle vie di Bolzaneto (30mila euro cadauno). «Appunto, non sono al verde», chiude con ironia Murolo.

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