«Bisogna cessare il fuoco e trovare una soluzione»

Un nuovo appello per il cessate il fuoco tra Israele e Libano e per l’avvio dei negoziati, facendo fronte anche all’emergenza umanitaria. È quello che ha lanciato ieri Benedetto XVI dai boschi di Les Combes - dove trascorre la sua vacanza valdostana - nella speciale Giornata di preghiera e penitenza da lui stesso proclamata «per implorare da Dio il dono della pace» in Medio Oriente: un viatico affidato anche ai partecipanti alla conferenza internazionale che si apre mercoledì a Roma per cercare una soluzione alla crisi e fermare il conflitto. «Rinnovo con forza l’appello alle parti in conflitto, perché cessino subito il fuoco e permettano l’invio di aiuti umanitari, e perché, con il sostegno della comunità internazionale, si cerchino vie per l’inizio di negoziati», ha detto il Pontefice. «Colgo l’occasione - ha aggiunto - per riaffermare il diritto dei libanesi all’integrità e sovranità del loro Paese, il diritto degli israeliani a vivere in pace nel loro Stato e il diritto dei palestinesi ad avere una patria libera e sovrana».

Il Papa si è detto «particolarmente vicino alle inermi popolazioni civili, ingiustamente colpite in un conflitto di cui sono solo vittime». Ricordando che oggi «c’è ancora guerra tra cristiani, musulmani ed ebrei», il Papa ha sottolineato che «alla violenza bisogna rispondere con l’amore che arriva fino alla morte, come quello di Cristo».

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