Blackwood, l'aristocratica dalla penna nerissima

Blackwood lo pubblicò nel 1981 e questa è la prima volta che viene tradotto in italiano

Blackwood, l'aristocratica dalla penna nerissima
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Il destino di Mary Rose non promette bene, e questo si intuisce fin dalle prime pagine del romanzo di Caroline Blackwood, con cui l'editore Gramma Feltrinelli (pagg. 286, euro 16; traduzione di Isabella Zani) inaugura la nuova collana "I Grammatici". Non bisogna farsi ingannare dalla copertina color cipria, molto elegante e dall'aria un po' retrò, e nemmeno dal pedigree da aristocratica britannica di Caroline Blackwood: leggere Il destino di Mary Rose fa un effetto simile a guardare Shining.

Blackwood lo pubblicò nel 1981 e questa è la prima volta che viene tradotto in italiano. A quel tempo si era già dedicata alla scrittura da qualche anno, spinta dal suo terzo marito, Robert Lowell, anche lui al terzo matrimonio. Il poeta americano non aveva visto male: con il romanzo Great Granny Webster, Blackwood arrivò tra i finalisti del Booker Prize nel 1977. Comunque, lei bazzicava gli ambienti dell'arte da tutta la vita: nel '53, a ventidue anni, dopo avere debuttato come da tradizione, la primogenita del marchese di Dufferin e Ava aveva scandalizzato i genitori sposando un giovane pittore (allora) spiantato di nome Lucian Freud. Bellissima, Caroline aveva posato per lui e uno di questi ritratti, attraversando l'Atlantico, finì fra le mani di Lowell, ed era quello che trovarono stretto fra le sue mani, sul taxi in cui il poeta ebbe un infarto a New York, nel '77. Fra il pittore e il poeta, per Caroline ci fu anche il compositore Israel Citkowitz, da cui ebbe tre figli. Una vita altolocata e bohémienne, insomma, che potrebbe far pensare che Il destino di Mary Rose sia un romanzo "leggero", e invece è tutt'altro: Mary Rose è una bambina, figlia di una coppia apparentemente perfetta e in realtà sull'orlo perenne del divorzio. La madre Cressida si è trasferita con lei nel Kent per farla crescere lontano dai pericoli di Londra, e proprio nel paesino viene rapita, violentata e uccisa una bambina.

Per la mente della madre è una discesa all'inferno, ma anche la lucidità del padre Rowan è assai discutibile. A caccia di mostri nel mondo circostante, i due genitori costruiscono un universo famigliare da incubo per la povera Mary Rose. E non c'è nulla di confortante in queste pagine, anzi: più si va avanti, più si ha paura.

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