Una bomba sulla testa di Berlusconi

"Sulla morte di Borsellino siamo vicini alla verità, la politica potrebbe non reggere il peso". Questo è terrorismo

Sembrava strano che si potesse vivere un paio di giorni in pace, senza le solite polemiche montate ad arte sul governo Berlusconi e su Berlusconi stesso. E in effetti ieri sera, mentre in redazione commentavamo la quiete dopo tante tempeste, ecco piovere sui nostri tavoli la notizia bomba. Non una bombetta. Proprio una bomba, diremmo atomica. Provenienza, guarda caso, Sicilia. Più precisamente Caltanissetta, la cui Procura sta indagando, con «soli» 18 anni di ritardo, sulla strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Borsellino e l’intera scorta.

I due pm che si occupano della «storica» inchiesta hanno dichiarato alla commissione antimafia: «Siamo ad un passo dalla verità... Una verità clamorosa di cui la politica potrebbe non reggere il peso».

Una frase che, se non fosse stata pronunciata da due eminentissimi magistrati, i quali per combattere la piovra - e non è il polpo Paul - si stanno dannando l’anima, potrebbe essere scambiata per una minaccia (mica tanto) oscura al Palazzo in cui si decidono i destini del Paese (...).

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