Bossi: "Situazione difficile, così non dura" La Russa: "Il generale ha cambiato bandiera"

Il leader della Lega: "Fini non ha detto nulla di nuovo, ha dato ragione alla sinistra. Vedrò Berlusconi. La riforma del federalismo passerà". La Russa: "Che tristezza vedere il tuo generale cambiare bandiera". Il Fini che "unisce" ha solo veleno per tutti. Cicchitto: "Verifica in aula". "Chi non salta Berlusconi è": la festa giustizialista dei finiani

Bossi: "Situazione difficile, così non dura" 
La Russa: "Il generale ha cambiato bandiera"

Cuveglio (Varese) - "In verità, doveva essere una giornata importante perché parlava Fini, ma potevamo anche far finta di niente perché non ha detto niente di importante né di nuovo: ha detto, peggio, che la sinistra ha ragione e che bisogna rifare la legge elettorale". Umberto Bossi ha fatto un'analisi severa dell'intervento di Fini, parlando a una festa del Carroccio in Valcuvia, dove si è presentato a sorpresa.

"La situazione è difficile, perché è come se Fini avesse detto 'non voglio accordi con la Lega'. Anzi, peggio: 'io ce l'ho con il Nord'. Se Berlusconi dava retta a me si andava a elezioni e non c'erano Fini ne Casini né la sinistra che scompariva". Dal palco Bossi ha ribadito che ora "per Berlusconi la strada è molto stretta: se tutti i giorni deve andare a chiedere i voti a Fini e a Casini per far passare una legge non dura molto". 

Gianfranco Fini ha chiesto di distinguere tra leadership e proprietà, ma "proprio lui parla che si è venduto il partito?". Si è chiesto Bossi, dando sul punto una riposta molto dura: "Il segretario di un partito è - ha scandito - il gestore del partito, è la base che ne è il proprietario. Fini si è preso addirittura un appartamento del suo partito e se lo è incamerato. Dunque non mi pare possa dare lezioni di bon ton". Il leader del Carroccio ha quindi ribadito quanto aveva detto nei giorni scorsi in Liguria e che cioé "Berlusconi è stato troppo buono con Fini, io l'avrei messo fuori istantaneamente", dopo il plateale scontro alla direzione nazionale del Pdl.

Poi ai cronisti che gli chiedevano che cosa succederà ora all'interno della maggioranza e se ci sia già un nome per il ministero dello Sviluppo Economico, il segretario della Lega Nord ha risposto secco: "Non lo so, mi vedo lunedì con Berlusconi".

"La cosa gravissima è che si vuole riportare indietro, quando il programma elettorale lo si faceva dopo le elezioni e la gente votava al buio, senza sapere nemmeno le alleanze". E' questo, per Bossi, l'obiettivo di Gianfranco Fini in merito a una riforma della legge elettorale. "Nella prima Repubblica le alleanze si facevano dopo le elezioni. Ecco perché - ha concluso - democristiani e comunisti si mettevano insieme per grattare e allora c'erano anche i fascisti, i missini: la banda sembra essersi ritrovata ai danni di Berlusconi e della Lega, ma non sarà così facile perché Berlusconi e la Lega sono quelli che hanno i voti". Il ministro delle Riforme ha poi definito una "sarabanda" un'eventuale alleanza tra Fini e i centristi dell'opposizione.

E ancora, sulle riforme, il presidente della Camera "non vuole far passare il federalismo, ma deve convincere Berlusconi e Tremonti e non penso ci riuscirà". Le tappe della riforma voluta dalla Lega sono confermate. Dopo quello demaniale, ha infatti spiegato, "il federalismo fiscale passerà di sicuro in Consiglio dei Ministri dove la Lega conta molto. Poi ci sarà il terzo passo che sono le tasse, una miscela di Irpef e Irap da passare alle Regioni". 

Maroni: se si va al voto, pronti in pochi giorni "Se cade la maggioranza si va al voto e il Ministero dell'Interno è pronto a organizzare le elezioni in pochi giorni", ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, dal palco della feste della Lega Nord a Torino. "Non voglio esprimere giudizi affrettati - ha aggiunto - saranno Berlusconi e Bossi a valutare nei prossimi giorni. Ma la questione è semplice: chi vince governa, chi perde sta all'opposizione e se cade il Governo bisogna andare a votare il più presto possibile".

Maroni, proprio per questo motivo ha ricordato che quello dell'Interno è "un Ministero H24: se si dovesse andare a votare siamo pronti ad organizzare le elezioni in pochi giorni - ha ribadito -. Temo che le parole di Fini comporteranno maggiori problemi, per questo saremo pronti in pochissime settimane". 

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