da Lodi
Nuova visita delle Fiamme gialle nel quartier generale della Banca Popolare Italiana, a Lodi. Tutto nell'ambito dello stralcio lodigiano dell'inchiesta sulla fallita scalata della Lodi-Bpi ad Antonveneta. I militari hanno chiesto di acquisire conti e documentazione relativa a 48 indagati compresi due politici di levatura nazionale. I nomi sono, naturalmente, coperti dal segreto istruttorio ma alcune delle persone interessate compaiono già nell'avviso di chiusura indagini redatto nei mesi scorsi dalla procura di Milano. La Finanza di Lodi ha avuto mandato dal procuratore capo di Lodi Giovanni Pescarzoli di portare avanti le indagini per l'ipotesi di appropriazione indebita ai danni dell'istituto lodigiano. Si tratterebbe di operazioni eseguite presso Bpl-Bpi dal 2003 fino ai primi mesi del 2006.
Intanto ieri è stato un altro giorno di udienze per Fiorani e famiglia. L'ex ad di Bpi è stato ascoltato a Lucca per dare informazioni nell'ambito di un'inchiesta relativa a presunte spese non giustificate sui conti dei correntisti della Cassa di risparmio di Lucca. La moglie, d'altro canto, in tribunale a Lodi, sezione per le esecuzioni mobiliari, è stata chiamata a deporre come amministratrice di società. In questa sede, proprio ieri, risulta sia stato nominato un custode giudiziale per le quote intestate a lei (o al marito) che Bpi ha fatto mettere sotto sequestro conservativo in vista dell'azione di responsabilità.
Bpi si è riservata anche di chiedere il sequestro di crediti presso terzi per Matteo Boni, figlio di Gianfranco, direttore finanziario dellistituto ai tempi di Fiorani.
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