Roma - Sindacati divisi dai terroristi scoperti nelle fila della Cgil e da Prodi che invita a un maggior controllo. Già, nonostante l'allarme terrorismo si sia riacutizzata, i leader della ex Triplice riescono a non fare fronte comune, a quanto pare. "Le parole di Prodi mi hanno sorpreso e dato un senso di sgradevolezza", attacca il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine della manifestazione dello sciopero generale dell'Umbria commentando l'ammonimento di Prodi sulla lotta al terrorismo. "Dobbiamo tutti - ha continuato - abbassare i toni e fare silenzio e non puntare il dito. Questo riguarda anche lui, anzi più lui che gli altri per la responsabilità che ha".
Cgil "Elimineremo le mele marce, sappiamo bene come farlo e perché. Abbiamo ricevuto critiche ma - dice Gugliemo Epifani, leader della Cgil - non accettiamo che in questo modo si voglia colpire la forza, l'unità e la democrazia del sindacato». Lo ha detto il segretario generale della Cgil riferendosi al coinvolgimento di iscritti alla stessa organizzazione nell'operazione anti-terrorismo. "Noi non siamo pacifisti di giorno e di notte quelli che nascondono armi", ha continuato. Poi una frecciata al premier: "Sul terreno della lotta al terrorismo il sindacato non può ricevere lezioni da nessuno. Vinceremo anche questa battaglia grazie alla forza delle nostre idee".
Uil La pensa esattamente al contrario il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti (anche lui in Umbria come Bonanni per lo sciopero generale). "Mi sembrano quelle di Prodi parole che non si possono che condividere.
Siamo rimasti sorpresi - ha continuato Angeletti - dall'intensità e vastità della presenza del fenomeno terrorismo ed è quindi evidente che non siamo stati non dico vigili, ma che non siamo riusciti a capire che cosa stava succedendo nel Paese. Pensavamo che il terrorismo fosse una pagina ormai chiusa, e invece purtroppo non è stato così".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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