Bramieri e Vergani tra i «migliori» al Famedio

Iscritti undici cittadini benemeriti. Albertini: «Sono nostri amici e ci dicono quanto la vita sia importante»

Milano rende omaggio ai suoi «figli» migliori. Appassionati di cinema come Gianni Comencini e Alberto Lattuada, un giornalista amante della città, ma anche capace di raccontarne i vizi, come Guido Vergani, il milanesissimo «Barzellettiere d’Italia» Gino Bramieri. Sono undici i cittadini benemeriti iscritti da ieri nel Famedio del Cimitero Monumentale. Insieme ai già detti: Lidia De Grada Treccani, Gina Lagorio, Massimo della Campa, Elda Scarzella Mazzocchi, Renata Tebaldi, Giancarlo Vigorelli e Giorgio Covi. «Ognuna di queste persone, con la sua umanità, il suo talento, la sua determinazione ha dato un contributo essenziale alla crescita di Milano, sono nostri amici e ci dicono che la vita è importante», ha affermato il sindaco Gabriele Albertini partecipando alla cerimonia, a cui erano presenti anche il presidente del consiglio comunale Vincenzo Giudice, l’assessore ai Servizi Funebri Giulio Gallera, il prefetto Bruno Ferrante, il questore Paolo Scarpis e vertici provinciali di carabinieri e guardia di finanza.
Ricordare le imprese dei milanesi illustri, ha sottolineato il sindaco, «ci fa amare di più la nostra città, ci spinge a tramandare la nostra migliore tradizione, ci incoraggia a fare anche noi qualcosa di unico: a impegnarci per tradurre le nostre qualità e aspirazioni in un lavoro concreto, utile e bello». Vanno ricordati, ha proseguito, «con gratitudine e con l’affetto che si prova per le persone a noi vicine, perché hanno saputo rappresentare la parte migliore della nostra famiglia di milanesi. Siamo i figli fortunati di una grande famiglia, la via da seguire ci è indicata da chi ha già compiuto il nostro cammino in modo esemplare». C’è un comune denominatore in loro, ha sostenuto invece Vincenzo Giudice: «Tutti hanno scelto un modello di vita basato sulla generosità, sul fare e fare per gli altri. Anche grazie a loro, Milano è riconosciuta a livello internazionale».
Albertini ha ricordato le qualità di Renata Tebaldi, «la voce d’angelo del Teatro alla Scala, come la definiva Toscanini», la fondatrice del Villaggio della Madre e del Fanciullo Elda Scarzella Mazzocchi, la «protagonista della politica e della promozione dei diritti femminili» Lidia De Grada. E ancora: il senatore Giorgio Covi, che fu presidente del Museo Poldi Pezzoli, l’avvocato Massimo della Campa, presidente dell’Umanitaria, il critico Giancarlo Vigorelli, la scrittrice Gina Lagorio. I figli di Guido Vergani, Viola e Orio, hanno apprezzato il riconoscimento che la città ha restituito al padre, scomparso il 22 aprile scorso: «Anche lui, siamo sicuri, ne sarebbe felice».


Ieri mattina nella basilica di Sant’Ambrogio monsignor De Scalzi ha celebrato invece la messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre e dei caduti in servizio. «Ogni evento bellico, comunque si conclude - ha detto nell’omelia De Scalzi - è un fallimento della ragione e una sconfitta per l’uomo».

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