British Airways-Iberia, nasce un colosso

da Milano

Sarà «la terza compagnia aerea al mondo per giro d’affari, con oltre 16,5 miliardi di euro». Così Willie Walsh, ceo di British Airways, ha presentato il matrimonio tra il vettore inglese e la spagnola Iberia, approvato «all’unanimità» dai management delle due compagnie. Dell’operazione si conoscono solo le linee guida: le compagnie resteranno due, ciascuna col suo brand, e saranno controllate da una holding, che comprerà sia British Airways che Iberia attraverso uno scambio di azioni.
La holding avrà un management espresso da entrambe le società e sarà quotata sia a Londra che a Madrid, ma in essa i britannici avranno una partecipazione maggioritaria (British Airways attualmente ha una capitalizzazione di mercato di 3,4 miliardi di euro contro 1,5 miliardi di Iberia). Non è chiaro dove la nuova compagnia anglo-iberica farà base, né è stato determinato il concambio tra le azioni, e anche per conoscere il destino dei 42mila dipendenti di British Airways e dei 24.600 lavoratori di Iberia «è troppo presto», ha detto il ceo Walsh, il quale ha anche chiarito «che ci vorranno mesi per accordarsi sui termini e definire un piano di integrazione». Proprio su questa base S&P ha lasciato invariato il rating di Ba. Il mercato ha accolto la notizia con entusiasmo: a Madrid il titolo di Iberia ha guadagnato il 20,7%, mentre a Londra la compagnia inglese ha segnato un rialzo del 6%. L’effetto sorpresa, tuttavia, era limitato alla tempistica: la fusione tra le due compagnie, la cui partnership sta per compiere dieci anni, era nell’aria almeno da marzo, quando Ba ha incrementato dal 10,1 al 13,15% la sua partecipazione in Iberia.


Gli spagnoli avevano detto di voler giocare «un ruolo attivo» nello scacchiere delle concentrazioni nei cieli europei, che dal 2004 a oggi ha visto nascere Air France-Klm (numero uno al mondo con un fatturato di 24,11 miliardi di euro) e Swiss essere incorporata in Lufthansa (oggi numero due con 22,4 miliardi di euro).

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