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Bruxelles, via al Barroso-bis in Commissione Ue

I leader dei Ventisette hanno raggiunto un accordo all’unanimità per sostenere la candidatura di Josè Manuel Barroso a un secondo mandato alla guida della Commissione. Lui: "Estremamente orgoglioso"

Bruxelles, via al Barroso-bis in Commissione Ue

Bruxelles - I leader dei Ventisette hanno raggiunto un accordo all’unanimità per sostenere la candidatura di Josè Manuel Barroso a un secondo mandato alla guida della Commissione europea. Si tratta di un sostegno politico che sarà formalizzato solo in seguito, dopo una consultazione con i capigruppo l’Europarlamento. "Sono estremamente orgoglioso del sostegno unanime ricevuto. Sono addirittura commosso - ha commentato Barroso - per me è un momento molto importante perchè ricevere un simile sostegno non era facile, viste anche le difficili circostanze. E' un riconoscimento al lavoro svolto dalla Commissione europea in questi anni".

La riforma della finanza Dal summit è arrivata anche una prima intesa di massima sulla riforma della vigilanza finanziaria, ma la decisione su come procedere è stata rimandata a domani. "Spero di poter avere un chiaro sostegno a favore delle nostre proposte sulla vigilanza finanziaria - ha affermato Barroso - le nostre proposte sono molto ambiziose, ma realistiche e spero che alla fine del Consiglio possano essere avallate". La riforma, che dovrebbe entrare in vigore nel corso del 2010, prevede la creazione di tre autorità europee per la vigilanza su banche, assicurazioni e Borse, con veri e propri poteri decisionali. Ma Londra chiede che le decisioni che hanno un impatto sul bilancio nazionale siano prese "solo dalle autorità nazionali competenti". La strada che si delinea è che sia la Commissione a presentare misure legislative concrete in autunno che tengano conto delle obiezioni mosse dalla Gran Bretagna sui nuovi poteri da attribuire alla Bce e alle autorità europee di supervisione su banche, assicurazioni e mercati dei titoli.

Il nuovo referendum in Irlanda E' slittata a domani anche la questione delle garanzie giuridiche all’Irlanda per convocare un nuovo referendum sul Trattato di Lisbona. Il punto più controverso è la richiesta di Dublino di trasformare le garanzie su temi etici, fiscalità e neutralità in un vero e proprio protocollo da sottoporre a ratifica e da allegare ai trattati europei. Gli altri Paesi, Gran Bretagna e Svezia in testa, frenano per il timore di riaprire il processo delle ratifiche nazionali. La decisione più attesa del summit riguardava però il via libera al Barroso-bis. Alla cena del Consiglio europeo l’ex premier portoghese ha illustrato il programma che porterebbe avanti per i prossimi cinque anni, poi ha lasciato la sala per consentire ai capi di Stato e di governo di prendere una decisione. E' stato stabilito che la presidenza di turno ceca e quella svedese che le subentrerà il primo luglio consulteranno i capigruppi parlamentari e, una volta accertato che vi sia una maggioranza favorevole al bis, la designazione formale di Barroso da parte del Consiglio europeo potrebbe essere decisa con procedura scritta, senza bisogno di riunire di nuovo i leader. La designazione formale dovrebbe comunque essere comunicata all’Europarlamento entro il 9 luglio, quando si riunirà a Bruxelles la conferenza dei capigruppo politici per decidere l’agenda della sessione plenaria inaugurale della VII legislatura a Strasburgo, dal 14 al 16 luglio, per inserirvi eventualmente il voto di conferma di Barroso. È prevedibile invece che, se dalle consultazioni con i capigruppo non emergerà una chiara maggioranza favorevole alla riconferma di Barroso. Il cammino non sarà comunque facile, visto che Verdi, liberali e buona parte dei socialisti si oppongono alla riconferma dell’ex premier portoghese. Per Barroso la sfida è riuscire a evitare rinvii: se si vota a luglio gli basta la maggioranza semplice e parte dai 264 voti del Ppe sui 763 seggi dell’emiciclo di Strasburgo.

Ma se ci dovesse essere un rinvio all’autunno, rischia che la votazione avvenga con le regole del Trattato di Lisbona e a quel punto avrebbe bisogno di una maggioranza assoluta. 

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