No ai grattacieli, più aree verdi realmente fruibili, un piano di sviluppo che tenga conto dellarchitettura degli edifici già esistenti e dellimpatto ambientale complessivo: sono queste le modifiche al progetto «City Life» che i cittadini della zona Fiera hanno chiesto al Comune nel corso di una tavola rotonda venerdì scorso. Lassessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli ha presentato la nuova versione del piano, corretto in seguito alle proteste dei residenti e alla raccolta di 1800 firme contro il progetto originario. Queste le sostanziali novità della variante: allargamento dellarea verde a nord-ovest con laccorpamento di parte della Fiera Campionaria, realizzazione della stazione della metropolitana M5 «Tre Torri», edificazione di un museo di arte contemporanea, riqualificazione del Vigorelli in centro polisportivo, realizzazione di una pista ciclabile che collegherà Monte Stella, City Life e Parco Sempione, trasformazione dello storico padiglione 3 della Fiera in unarea di servizi al cittadino. Un progetto che non convince però i residenti, che hanno accolto con fortissime contestazioni la variante proposta da Masseroli. Sotto accusa soprattutto i tre grattacieli - incompatibili secondo molti con il paesaggio della Fiera - e la mancanza di servizi a fronte dei previsti 4400 nuovi residenti, 5800 impiegati, e dei 6000 visitatori giornalieri. «City Life farà di Milano una metropoli di profilo internazionale come Londra, New York, Barcellona - ha ribattuto Masseroli - città dove i grattacieli sono sinonimo di modernizzazione».
«Il progetto prevede una cintura di edifici alti fino a 13 piani - ha denunciato invece Luisa Rigobon, del comitato residenti - che incomberanno direttamente sulle case circostanti City Life. Mentre il parco si ritroverà completamente al buio di giorno, nei mesi invernali».
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