La pioggia non ha fermato la caccia. Si è aperta ufficialmente la stagione venatoria e ieri mattina di buonora gli oltre 8mila cacciatori di Milano e provincia hanno impugnato cartucce e fucile per avventurarsi nei boschi e nelle campagne in cerca di selvaggina. «Positivo il bilancio della prima giornata di caccia - spiega Giovanni Franco Zoller del Servizio faunistico Provincia di Milano -. Non si è verificato nessun incidente e tutto si è svolto come da programma». Unico intoppo, irrilevante, un tesserino non in regola. Quasi 400 i controlli effettuati.
Il percorso dei cacciatori (e dei loro cani) si è articolato tra lazienda agricola Schiena Voglia di Gaggiano, per dare inizio alla caccia alla lepre e al fagiano, e la cascina Maiocca a Zelo Surrigone, dove si è svolto lincontro con le guardie venatorie volontarie provinciali per un primo scambio di notizie sulla mattinata di caccia. Il tradizionale giro di inizio stagione si è poi spinto fino alle zone palustri per gli uccelli acquatici nellazienda faunistico venatoria Morimondo. E poi, come tradizione impone, tutti a tavola, al ristorante Da Giorgio a Corbetta, fuori Milano.
Tra le squadre di caccia, anche molti giovani: il più novellino tra gli iscritti è Marco Basanisi, leva 1993. Tra i cacciatori più anziani, quelli che da anni si avventurano nelle campagne, Agostino Malaspina, leva 1919 e Piero Bianchi, leva 1920. Sui 77.229 ettari di territorio agri silvo pastorale, le zone a divieto di caccia coprono una superficie di 18.600 ettari, le zone destinate alla caccia programmata equivalgono a 54.680 ettari. Infine, 3.900 ettari sono istituti a iniziativa privata (Aziende faunistico venatorie, aziende agrituristico venatorie, zone addestramento cani).
Affidato a 90 unità del corpo della polizia provinciale il servizio di vigilanza: tra queste, 15 ufficiali e una settantina di agenti. In campo anche 87 guardie ecologiche, 80 guardie venatorie volontarie, 190 guardie volontarie delle associazioni venatorie.
