Cade l’aereo degli alpinisti dell’Everest

Pechino Due gravi incidenti aerei hanno funestato la giornata di ieri in Asia.
Nel primo, avvenuto in Nepal quando in Italia erano le prime ore del mattino, sono morte 15 persone appena dopo il decollo dall’aeroporto di Katmandu di un piccolo aereo della compagnia Agni Air diretto a Lukla, tradizionale base di partenza delle spedizioni alpinistiche e di trekking nel Paese himalayano. Sulla zona al momento della tragedia imperversava il maltempo. Nella tragedia non c’è stato alcun superstite. Sei delle vittime erano turisti occidentali: quattro americani, un britannico e un giapponese. Due anni fa 18 persone, tra i quali 12 turisti tedeschi, erano morte in un incidente analogo nei pressi di Lukla.
L’altro disastro è avvenuto in Cina e ha avuto un bilancio più pesante: 42 dei 91 passeggeri di un aereo diretto a Yichun, nella provincia nordorientale dello Heilongjang, sono morti quando il velivolo su cui viaggiavano, che apparteneva alla compagnia Henan Airlines, è uscito di pista e si è andato a schiantare prendendo successivamente fuoco. L’aereo distrutto era decollato da Harbin, il capoluogo dello Heilongjiang. La compagnia regionale cinese Henan Airlines, una volta nota come Kumpeng, è una joint venture tra la cinese Shenzen Airlines e la statunitense Mesa Air Group.

Sembra che ci sia stato un errore da parte del pilota durante la manovra di atterraggio. Nonostante la gravità dell’incidente, risulta che solo tre delle 49 persone ricoverate all’ospedale di Yichun versino in pericolo di vita.

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