Calcio scommesse ’86 intercettato il pm

Nell’enorme carteggio della procura di Napoli c’è anche la telefonata di Moggi con il magistrato che nel 1986 indagò sul calcio scommesse. Domenico Marabotto, procuratore di Pinerolo, secondo i carabinieri chiama Moggi il 20 gennaio 2005 con un fine preciso: imbonirsi l’ispettore ministeriale giunto da Roma per verificare l’efficienza della Procura da lui diretta. Secondo gli investigatori romani, Moggi comprende le intenzioni dell’interlocutore e invita lo 007 di via Arenula, tifoso juventino, a venire allo stadio raccomandandosi poi di non punire troppo l’amico magistrato. L’ispettore - stando agli inquirenti - accetta l’invito «rassicurandolo nel contempo sull’esito dell’ispezione in corso». Nello specifico Marabotto chiede una «cortesia telefonica» a Moggi, gli parla degli ispettori arrivati a Pinerolo da Roma. «Uno di loro si chiama (...) ed è un grandissimo tifoso juventino. Te lo posso far salutare così gli dici sia bravo con il mio amico Beppe!». Moggi si interroga su come fare a rintracciarlo, Marabotto provvede all’istante: «Ce l’ho qui, te lo passo». L’invito allo stadio è automatico. «Lei è assolutamente ospite nostro, ci mancherebbe. Se viene a vedere qualche partita di coppa campioni o altro, ci mancherebbe, qualsiasi cosa».

Lo 007 ministeriale ringrazia. E ricambia i saluti: «Sa, io sono presidente del club juventino di Vipiteno». Marabotto riprende il telefono e si commiata da Moggi: «Grazie Luciano, sono piccole cose che possono influire nella vita, e tu lo sai».

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