Emiliano Leonardi
Non poteva che essere di Vincenzo Cantatore la griffe sulla serata di pugilato che domani sera verrà offerta a prezzi accessibili ai romani. E non poteva che essere suo il sogno di portare la «noble art» davanti al Colosseo. Ma andiamo con calma, raccontando una mattinata (quella di ieri) di anticipazioni in vista del match che il pugile nativo di Santo Spirito (Bari) ma ormai capitolino dadozione combatterà domani sera al Palazzetto dello sport di viale Tiziano contro il brasiliano Daniel Bispo. Un incontro considerato di avvicinamento al clou che vedrà lo stesso Cantatore affrontare il gallese Enzo Maccarinelli, in palio la corona mondiale dei massimi leggeri versione Wbo. Presenti il prefetto Achille Serra e il vice presidente vicario della Federboxe (nonché vicequestore) Antonio Del Greco, ma anche e soprattutto Francesca Minardi (moglie del pugile romano, ndr), che con la sua «Sport Promotions» ha organizzato la serata pugilistica. Sarà un sabato sera da brividi per gli appassionati, che assisteranno a quattro incontri di livello internazionale e a un match tra giovani dilettanti. E ci sarà affollamento nellarea vip, dove sono previste le presenze, fra gli altri, di Simona Izzo, Ricky Tognazzi, Mario Monicelli, Luca Giurato, Giuliana De Sio, Mimmo Calopresti, Raul Bova, oltre a esponenti del mondo della politica.
Cantatore, aumentano gli anni ma anche la voglia di combattere. Dica la verità: è perché non esistono ricambi generazionali?
«No, dipende dal fatto che il pugilato è cambiato, che si è alzata la media delletà dei campioni, e questo non fa altro che confermarmi che sono in sincronia con le tappe che ho prefissato ormai da tempo per quel che riguarda il prosieguo della mia carriera. Del resto alcuni studi affermano che letà migliore per un mediomassimo è fra i 35 e i 38 anni. Quindi... ci siamo».
Si è parlato in passato di un suo match con Aurino. Sarebbe il massimo per la boxe italiana. Lei cosa ne pensa?
«Da quel che so Pietro non ha tanta voglia di combattere. E poi non penso che in Italia mi debba confrontare con altri pugili, né credo ci sia interesse per un match di questo tipo, fra me e un altro italiano».
Il nostro pugilato è ancora in crisi?
«No. Ha avuto un periodo buio negli ultimi anni, ma si sta riprendendo».
I motivi di questo periodo buio?
«Il fatto che non tutti gli organizzatori sono allaltezza del pugilato».
Resta il fatto che la boxe italiana le deve molto.
«Sono felice di essere stato importante per questo sport. E lo sono ancor di più per essere stato importante per una piazza come quella romana».
A proposito di Roma, chi le piace fra i pugili della Capitale?
«Ce ne sono tanti... Mi piace molto Petrucci, che può fare molto in prospettiva futura».
Domani sera prezzi popolari, si parte dagli 8 euro dei settori delle curve e dei distinti...
«Il pugilato, come il calcio, è uno sport popolare. Per questo non può che avere prezzi popolari».
Cantatore ha un sogno nel cassetto?
«Certo: mi piacerebbe portare il pugilato davanti al Colosseo. Credo sia lo scenario più giusto per questo sport. Grazie allaiuto delle istituzioni mi piacerebbe organizzare il mondiale davanti al Colosseo, dove si combatteva nell'antica Roma».
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