Caos in Centrale: restano a piedi turisti e vacanzieri

È stato l’anticipo di quanto potrebbe succedere oggi. Ieri sera, al rientro a Milano di vacanzieri e lavoratori, alla stazione Centrale è scoppiato il caos.
Sono da poco passate le 21 e i passeggeri, a decine, si avvicinano alla ventina di auto bianche ferme nel posteggio trascinando valigie e borsoni. «Siamo in assemblea permanente, niente taxi» si sentono ripetere. «È il terzo giorno che rimango a piedi per colpa dello sciopero - dice sconsolata la signora Carolina, con due figlie piccole per mano -. Hanno le loro ragioni, il disagio è pesante, però». Un signore con un borsone verde impreca: «Trovano sempre i momenti migliori per lasciarci a piedi!».
I tassisti, in sciopero contro il decreto del governo che liberalizza le licenze, da tre giorni bloccano il posteggio dei taxi a lato della stazione. Sulle auto bianche vengono fatti salire solo anziani, famiglie con bambini piccoli e disabili. «La corsa, a loro, viene offerta» dicono i tassisti al presidio.
Ai viaggiatori che sbucano dalla stazione viene spiegato invece quali mezzi pubblici prendere per arrivare a destinazione. Il disagio maggiore, però, è per gli stranieri. Canadesi, americani, tedeschi: ignari della situazione, si riuniscono in gruppetti e cercano una soluzione. «Non sappiamo dove andare - dice Hellen, di Toronto - non conosco minimamente la città».
Problemi ci sono anche per chi torna dalle vacanze, spesso carico di bagagli. «Non sapevo nulla, altrimenti mi sarei organizzato in maniera diversa - racconta Paolo Betti, di rientro dalla Sicilia - non so che fare: mi farò venire a prendere da qualche amico». C’è anche chi cerca di contrattare con i tassisti: «Se ti dò il doppio della tariffa mi porti a casa in via Pascoli?», chiede una ragazza bionda a un conducente. Ma le trattative si rivelano fallimentari: l’uomo non risponde nemmeno.
Pronti a lanciarsi sul turista smarrito sono invece gli abusivi. E le tariffe, specie per i turisti stranieri, sono da capogiro.

Una scena che potrebbe ripetersi oggi: i conducenti sono intenzionati a continuare con le proteste finché il governo non bloccherà il decreto che liberalizza le licenze dei taxi. Ai vacanzieri si aggiungeranno le decine di migliaia di pendolari che da tutta la Lombardia e dalle regioni vicine usano il treno per arrivare in città.

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