Per 15mila residenti della città, l'anno nuovo comincia lunedì. La «chinatown» milanese si prepara infatti a festeggiare il capodanno, e il 2009 sarà sotto il segno del Toro. In via Sarpi la comunità organizza sfilate e banchetti con dolci di riso, ravioli in zuppa, lo scambio di pacchetti rossi con soldi o monete di cioccolata. Un'occasione anche per i milanesi di conoscere le tradizioni dei loro «vicini di casa», con cui i rapporti sono spesso tesi. Festeggiamenti in corso quindi, anche se per i cinesi non c'è tempo da perdere, visto che si rivela sempre più un popolo di imprenditori: uno su otto nel capoluogo si è buttato nel business. Se sotto la Madonnina vivono in circa 15mila, sono ben duemila le imprese individuali, secondo i dati registrati dalla Camera di commercio. Se si allarga l'indagine all'intera provincia, i numeri aumentano esponenzialmente: 20mila residenti e quasi 3mila aziende con titolare nato in Cina. Per farsi un'idea, i nati in Italia, la proporzione è solo uno a 27. Per fare affari i cinesi hanno scelto di trasferirsi nel cuore pulsante dell'economia, non tanto hinterland e provincia ma Milano città, dove sono 14.723, quindi il 73% del totale provinciale, e quasi la metà donne. Tre i settori su cui si concentra la quasi totalità degli investimenti: il commercio (1.
316 imprese, cioè il 42 per cento del totale), le attività manifatturiere (972, quindi il 31 per cento) e alberghi e ristoranti (576, il 18,4 per cento). Attività che in zona Sarpi stanno diventando piu difficili, dopo il giro di vite imposto dal Comune con la zona a traffico limitato, che da uno stop al vecchio regime del “carrello selvaggio“.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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