Casello che vai, affitto che trovi. Questa sembra essere la logica che regola gli affitti del Comune. In città, infatti, sono dieci gli ex caselli daziari dati in gestione al settore Demanio e affittati a ristoranti, associazioni, partiti. Ognuno a un canone diverso. E non certo a prezzo di mercato.
I più favoriti? Gli ex combattenti e reduci che sborsano per la loro centralissima sede in uno dei due caselli di piazzale Baiamonti (porta Nuova), 3.407 euro lanno, il corrispettivo di 9 euro al giorno, un pranzo al bar. Il bello è che secondo il prezzo di mercato - ad ascoltare lufficio studi Tecnocasa - il canone medio di affitto in Baiamonti sarebbe di 1.200 euro al mese per un bilocale. Facendo due conti, lAssociazione dei Combattenti dovrebbe sborsare ben 28.800 allanno.
Al secondo posto, nella classifica dei privilegiati, pur pagando un affitto doppio rispetto ai Combattenti, lAssociazione Castelli e ville aperti in Lombardia, con sede nei caselli di piazza Principessa Clotilde - dei due caselli ne è stato ricavato uno solo, di 160 metri quadrati - che spende 6.533 euro allanno, cioè 17 euro al giorno. Forse così non dirà molto, ma se lo confrontiamo con il prezzo medio di mercato, ci si rende conto subito: lassociazione dovrebbe pagare 36mila euro lanno.
Ancora il Rotary International che ha la sua prestigiosa sede nel casello daziario di piazza Cinque Giornate spende 7.989 euro lanno di affitto, contro i 216.000 euro lanno di canone a prezzi di mercato. In piazza Cinque Giornate, per un bilocale di 50 metri quadrati, il mercato chiede 10.200 euro: facendo due conti, quindi il Rotary dovrebbe pagare almeno 20.400 euro, calcolando una superficie di 100 mq, la dimensione del casello più piccolo. Lagenzia di viaggi «Viaggi e turismo Cinque Giornate», che ha sede nellaltro casello della medesima piazza, invece, spende 16.070 euro di canone annuo, eppure non si tratta di unassociazione o di un partito, ma di una qualsiasi attività commerciale. Il quarto posto nella classifica dei privilegiati lo detiene la Lega Nord, che paga 9.170 euro lanno di affitto per lex dazio di piazza XXIV Maggio. Quando, secondo i prezzi di mercato, dovrebbe spenderne almeno 43.200 (calcolando una superficie di 100 mq moltiplicata per due piani). «I partiti, così come le associazioni, hanno diritto allabbattimento del canone daffitto e pagano il 70 per cento in meno - replica lassessore alla casa del Comune Gianni Verga -. Inoltre per quei caselli che andavano ristrutturati, abbiamo decurtato dal canone i costi dei lavori, come per esempio in piazza Principessa Clotilde».
Tenuto conto di queste variabili, la Lega Nord risulta comunque avvantaggiata: paga 9.170 euro ogni 12 mesi, contro i quasi 4mila che dovrebbe versare secondo i prezzi di mercato. E lo stesso discorso vale per il ristorante «Al Porto», che spende 40.569 euro allanno, contro i 43.200 euro calcolati su una superficie di 200 metri quadrati. Anche i panificatori, che spendono 55.014 euro lanno per 500 metri quadri, dovrebbero pagarne il doppio: 96mila lanno al prezzo di mercato.
Insomma a Milano la bolla immobiliare che ha tenuto banco per decenni, non ha contagiato le casse di palazzo Marino che continua a svendere il proprio patrimonio immobiliare. Le conseguenze? Pochi privilegiati e tagli alle mostre per tutti.
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