Caso Corso parola ai legali

Caso Corso parola ai legali

Gianandrea Zagato

Sul tavolo della giunta provinciale c’è una relazione. È quella dei legali di Palazzo Isimbardi: parere richiesto dopo la polemica sulla gestione della Protezione civile. Caso nato da nove paginette controfirmate Francesco Italiano, direttore centrale della protezione civile provinciale: dossier inviato a Filippo Penati, al suo vice, Alberto Mattioli, e a tutti i capogruppo consiliari. Denuncia di «una sempre maggior ingerenza nelle funzioni gestionali» da parte dell’assessore Francesca Corso.
Atto che ha provato vivaci reazioni non solo dall’opposizione ma pure dalla stessa maggioranza, dove persino il capogruppo dei Comunisti italiani (partito dell’assessore Corso) ha appoggiato la richiesta di An, Forza Italia, Lega e Udc per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla vicenda. Soluzione bocciata dall’aula consiliare, mentre la giunta Penati ha «verificato la reale consistenza delle contestazioni fatte». Quel dossier è finito, naturalmente, pure all’ufficio legale della Provincia. Che, nero su bianco, ha risposto a una domandina: se sussistevano o meno le condizioni per aprire una formale procedura di recesso del rapporto di lavoro con l’ingegner Italiano.


La risposta? Secondo voci sarebbe positiva: esisterebbero le condizioni per un licenziamento con tanto di giusta causa. Che, ora, può essere preso in considerazione dalla giunta. Ma anche seguito da qualche utile consiglio del presidente Penati all’assessore Corso, forse amministrativamente troppo influenzata dal suo entourage.

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