Un malinteso tra amministrazioni dello Stato ha costretto il Tar della Lombardia a cercarsi una sede in affitto. A raccontare laneddoto è il suo presidente Piermaria Piacentini, nel discorso di ieri: la vecchia sede di via Conservatorio era sotto sfratto, «una causa per finita locazione che sarebbe finita certamente con la nostra soccombenza». Il Tar puntava alla sede di via Clerici, dove oggi cè lIsspi, ma il ministero degli Esteri si è opposto al cambio di destinazione. Così si era scelta la vecchia sede del distretto militare, in via Mascheroni: «Si stava trattando per una delle caserme di via Mascheroni che lAgenzia del Demanio si era offerta di ristrutturare a proprie spese, quando la gestione del demanio militare è stata trasferita allamministrazione della Difesa. Questultima, forse alloscuro delle trattative in corso, ha stipulato un accordo col Comune di Milano per il trasferimento nella stessa area di tutto il complesso di Brera».
Situazione, insomma, piuttosto paradossale, anche perché - come è noto - gli studenti e i professori dellaccademia di Brera si oppongono fieramente allidea di traslocare sullarea della vecchia caserma. Ma intanto il Tar ha dovuto escogitare una soluzione di ripiego, affittando e riadattando la sede di una scuola privata in via Corridoni.
«Non è la sede ottimale, o, meglio, non è la sede che tutti avremmo desiderato come sede del secondo Tar dItalia».
Peccato che per ristrutturare la sede «non ottimale» siano stati spesi centinaia di migliaia di euro.