«La Cdl è stata di parola, mancano solo le belle tuse...»

Bossi: «È un regalo importante per la città. Porterà lavoro e il valore si vedrà nel tempo»

Sono andati a parlare al microfono insieme, sottobraccio, scherzando come due vecchi amici. «Umberto mi ha telefonato all’alba e mi ha dato l’imperativo categorico di essere qui - ha rivelato il premier Silvio Berlusconi prendendo bonariamente in giro il senatur Bossi -. Mi ha anche detto di dire a Fedele Confalonieri (presidente di Mediaset, ndr) di portare per l’occasione delle belle attrici». E il leader della Lega, vista la presenza di tante istituzioni e di un gran numero di telecamere e giornalisti, gli ribatte che «la cinematografia a Milano era attesa da tanto tempo, non vedi quanta gente è venuta?». Facendo a Bossi gli «auguri», però, ha dovuto confessargli che se sulla Cittadella del cinema la Cdl è stata di parola, «l’unica cosa che manca sono le bèle tuse..». Anzi no, si corregge, «c’è Miss Padania».
Il nome di Confalonieri fa ricordare a Berlusconi l’interesse del presidente di Mediaset per il mondo del cinema. E nel clima goliardico racconta che «una volta hanno chiesto a Confalonieri se legge i giornali. E lui ha risposto che tutti i giorni legge gli annunci mortuari e i cinema: se è morto qualcuno che conosce, va al funerale, altrimenti se ne va al cinema». La presenza di Bossi è stata accolta dagli applausi, anche da parte di numerosi leghisti che per l’occasione lo hanno atteso arrivare fuori dall’ex Manifattura Tabacchi. «La prima volta che ho udito il nome Cinecittà per Milano - ammette il ministro dell’Economia Giulio Tremonti - ho capito che per me l’ex Manifattura era il luogo ideale. Qui si respira quello “spiritus loci” che ha il nome di Umberto Bossi».
Milano, spiega il senatur orgoglioso del «regalo che la Cdl porta alla città» e che da lui è stato fortemente voluto, «è al centro non solo della pianura padana, ma anche rispetto alla Svizzera e al Piemonte».

La cittadella del cinema «è importante perchè i posti di lavoro creati dalla cinematografia sono tanti». Opinione condivisa dal ministro leghista del Welfare Roberto Maroni, per cui la giornata «è molto importante anche perchè rivendica a Milano un ruolo nel mondo culturale che le era stato negato».

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