Cecilia Gallerani è una delle pochissime dame di corte immortalate in un ritratto. La firma è quella di Leonardo, il genio di Vinci, lei è dipinta di tre quarti con un ermellino in mano. Vantavano origini toscane i Gallerani, ma Cecilia è nata a Milano, settima di otto figli di un padre giurista insigne. Il dramma dei Gallerani si aprì alla morte del capofamiglia: a salvarli dal vortice di debiti e dalla miseria fu Cecilia, grazie alle arti della seduzione. Stregò Ludovico il Moro, signore di Milano, gli diede un figlio, riconosciuto e legittimato, e seppe «convivere» con la moglie, quella Beatrice sposata solo per avere una prole. Cecilia conosceva il suo ruolo e sapeva rispettarlo, e anche quando le alterne fortune degli Sforza sembravano segnare la sua fine, fu abile nel non cedere. Seppe far rispettare se stessa e il figlio che ebbe dal Moro, e quando fu data in sposa a un Bergamini, continuò a tener legati a sé il marito e il signore della città.
A travolgerla riuscirono soltanto gli eventi politici: la sconfitta degli Sforza a vantaggio dei francesi, la conseguente riconquista del potere e il disastro finale della famiglia milanese. Lei, la dama con lermellino, costretta a passare gli ultimi anni di vita in esilio, continua a volgere gli occhi da quel dipinto che il Genio, dipinse per lei, cortigiana del Moro.Cecilia Gallerani, l«ermellina» che conquistò il genio di Vinci
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