«A Milano delle circa 120 volanti che dipendono dalla questura, ne circolano solo 24-25, le altre sono ferme nei depositi perché guaste o incidentate. E non cè verso di rimetterle in strada: i meccanici non vogliono ripararle perché temono di non essere pagati».
Il dato è di quelli che fanno impressione. Soprattutto quando a snocciolare le cifre e a lanciare lallarme è il segretario generale del Siulp milanese Mauro Guaetta. Il principale sindacato degli operatori della polizia di stato per numero di iscritti (la sigla sta per Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) ha tenuto ieri, al Palazzo delle Stelline, il settimo consiglio provinciale ricordando i trentanni dalla fondazione. E, nonostante la presenza confortante del questore Alessandro Marangoni che, commentando il suo primo anno a Milano ha assicurando che la polizia è «sulla buona strada», la riduzione delle risorse umane e degli strumenti che attanaglia lorganizzazione della sicurezza in città è stato il tema che ha tenuto banco.
Guaetta ha chiesto al Dipartimento di pubblica sicurezza la riduzione dei commissariati. «Dai 17 attualmente presenti in città bisognerebbe passare a 9 macro-commissariati - ha spiegato il segretario generale provinciale - Tra laltro, al momento, sono solo 4 che riescono a garantire un servizio di 24 ore: non cè abbastanza personale»
«È urgente creare un vero coordinamento tra le forze dellordine, per evitare inefficienze e sprechi e rendere più efficace il servizio a favore dei cittadini ha sottolineato ancora Guaetta .
«Cento volanti ferme in questura E non ci sono soldi per aggiustarle»
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