Cerca di uccidere la sorella in coma

Voleva porre termine alle sofferenze della sorella, ormai in coma irreversibile da oltre tre mesi. E così ha pensato di inocularle una massiccia dose di eroina. Però, proprio mentre stava portando a termine il suo piano, è stato scoperto e bloccato.
L’incredibile vicenda è accaduta ieri nella casa di riposo «Sandro Pertini» di Garbagnate Milanese. Protagonista è un pensionato genovese di 53 anni il cui nome, per ragioni di privacy, non è stato rivelato.
Dalla successiva ricostruzione dei fatti compiuta dai carabinieri di Rho, che si sono subito occupati del caso, pare che fratello e sorella fossero molto attaccati. Lei ha 55 anni ed è ormai ridotta allo stato vegetativo a causa di un boccone di cibo. La donna, infatti, stava mangiando insieme ai suoi famigliari, quando ad un certo punto non è più riuscita a deglutire. Un po’ di cibo, infatti, le è rimasto in gola e a nulla sono valsi i tentativi delle altre persone di aiutarla. In pratica la povera donna è rimasta soffocata dal boccone quanto basta per impedire che il cervello fosse nornalmente ossigenato dal sangue. Il soffocamento ha quindi provocato irreversibili danni cerebrali. E a nulla è valso poi il riuscire a liberarla dal cibo che l’aveva strozzata. Da quel giorno la donna è rimasta in coma.
Il fratello non è mai riuscito a darsi pace per quella situazione. E così un bel giorno, in modo del tutto autonomo e senza consigliarsi con nessuno, ha deciso che Anna, chiamiamola così con un nome fittizio, dovesse morire. Sì, ma come fare? Ed ecco che pensa e ripensa all’uomo è venuto in mente che doveva aiutare la sorella a lasciare questo mondo con una bella overdose di eroina. Forse riteneva che la droga prima l’avrebbe stordita e poi uccisa del tutto. Ma non si capisce come avrebbe potuto svolgersi questo processo visto che la donna, a causa del suo stato cerebrale, non sarebbe mai più stata in grado di «provare» qualcosa.
Per farla breve, l’uomo si è messo alla ricerca di uno spacciatore dal quale ha acquistato quattro dosi di eroina che poi ha diluito in acqua. Quindi ha caricato la siringa, se l’è messa in tasca ed è andato a trovare la sorella. In camera si è seduto al lato del letto e ha aspettato di essere solo. Quando l’infermiere è uscito, ha tirato fuori la siringa e ha cercato di inniettarne il contenuto alla sorella. Ma proprio in quel momento, mentre si apprestava a bucare il braccio della donna, l’infermiere è rientrato e lo ha bloccato. Poi ha chiamato i carabinieri.


«Dovevo aiutare mia sorella, lei avrebbe voluto così», ha cercato di giustificarsi, visibilmente stravolto, l’uomo ai carabinieri. «E se non si fossi riuscito, avrei riprovato», ha aggiunto. Adesso dovrà rispondere di tentato omicidio.

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