Cercano di evadere, presi: «Scherzavamo»

Hanno ammesso di aver tentato di imitare i 4 ragazzi che qualche giorno fa sono evasi dal carcere minorile di Airola (Benevento ) i tre giovani che giovedì scorso, dopo aver sfilato le chiavi a un agente di polizia penitenziaria, hanno tentato di fuggire dall’istituto di pena minorile «Cesare Beccaria», salvo poi rendersi conto che era un’impresa impossibile, rinunciare al piano e dire che «era tutto uno scherzo». Sull’episodio si è conclusa un’indagine interna al Beccaria ed è stata fatta una segnalazione alla magistratura.
Intorno alle 17.30 i tre (uno solo ha meno di 18 anni, gli altri sono un poco più grandi e tutti detenuti per reati comuni) sono finiti sotto procedimento amministrativo e per punizione sono rimasti fino a ieri chiusi a chiave in cella (di solito le porte sono aperte) e allontanati dalle attività di laboratorio e rieducative per una decina di giorni.
L’idea di evadere è venuta a uno dei tre, che poi ha convinto gli altri due. Così è stato avvicinato l’agente di polizia penitenziaria in turno per sorvegliare i detenuti del cosiddetto terzo gruppo, e dopo averlo distratto, gli è stato sfilato il mazzo di chiavi delle celle-stanze e dell’ingresso del reparto ed è stato tenuto «sotto sequestro» per poco tempo in una delle stesse celle.

Sarebbe poi stato liberato uno dei baby carcerati, il «capo» dei tre. Il piano però è fallito sul nascere: non solo nessuno ha aderito al piano, ma i tre si sono resi conto che era impossibile da realizzare per i vari ingressi che dovevano superare.

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