Economia

Cgil, la Camusso rilancia la patrimoniale

La segretaria generale della Cigl, Susanna Camusso, torna a ribadire la necessità di una tassa patrimoniale: "Se servono risorse bisogna dire dove si devono andare a prendere, dalle ricchezze accumulate, dalle transazioni finanziarie attraverso la crisi"

Cgil, la Camusso rilancia la patrimoniale

Roma - Se c'è un'idea che a sinistra non muore mai è la patrimoniale, cioè l'imposta sulla "ricchezza". Sotto varie forme riemerge sempre. Ora a rilanciare l'idea è la segretaria generale della Cigl, Susanna Camusso. Lo fa nel suo intervento all’assemblea nazionale dei delegati del sindacato, che si è svolta in vista dello sciopero generale del 6 maggio. "Se servono risorse - ha affermato Camusso - bisogna dire dove si devono andare a prendere: dalle ricchezze accumulate dalle transazioni finanziarie attraverso la crisi".

Contro il governo e il federalismo La leader della Cgil ha accusato poi il governo di non aprire alcuna discussione in materia fiscale, aggiungendo che "se il Paese viene governato così, declino e degrado procederanno sempre con celerità". Inoltre Camusso ha ripetuto che "la riforma del federalismo fiscale continuerà a frammentare il Paese".

Le ragioni dello sciopero Per spiegare i motivi dello sciopero generale la Camusso utilizza sempre le solite argomentazioni, buone per ogni stagione: per "cambiare questo paese a partire da una seria politica fiscale che prelevi le risorse dove ci sono, quelle accumulate nei patrimoni e nelle transazioni finanziarie, dando maggiore fiato, invece, al lavoro e alle pensioni. E uno sciopero per una politica che costruisca lavoro e difenda quello che c’è".

Via il reato di clandestinità "La perenne ostentazione di ricchezza da parte del premier - prosegue la Camusso - è un insulto al Paese che fa ogni giorno più fatica. Voglio ricordare l'offesa recata a Lampedusa dove il premier non era andato a dire che il nostro Paese era pronto ad accogliere migliaia di migranti, ma è andato a dire che si era comprato una villa". Il problema, dice la segretaria della Cgil, è quello di dare la cittadinanza a chi la chiede: l'immigrazione è usata per costruire la paura tra i cittadini e per dire che ogni migrante che si trova qui è un nemico, bisogna cancellare il reato di clandestinità. In occasione dello sciopero dobbiamo rilanciare la parola d'ordine della battaglia di civiltà: non è possibile che chi perde il lavoro diventi clandestino".

Polemica sulla scuola "Il presidente del Consiglio - ha replicato la Camusso al Cavaliere - ha perso l'occasione di stare zitto: a un convegno di mamme ha detto che è meglio sottrarre i bambini agli insegnanti di sinistra perché contrari all'idea di famiglia.

Noi gli chiediamo: di quale famiglia parla? Questo è un problema di democrazia, si vuole un Paese di sudditi e non di cittadini".

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