Che ne sa il ministro dell’Ambiente dei diritti degli animali

Si è da poco compiuta una vergognosa mattanza di centinaia di caprioli in Piemonte, voluta ed autorizzata dalle amministrazioni competenti. Sappiamo tutti come è tragicamente finita la storia dell'orso Bruno. Il randagismo, soprattutto al Sud Italia, diventa sempre più un gravissimo problema al quale nessuno sembra interessarsi. Qualche Sindaco (Campobasso) per risolvere il problema ordina addirittura l'avvelenamento di questi poveri animali «di strada». Sindaci e Assessori autorizzano e promuovono (in Sicilia) sagre e palii dove poveri cavalli si «sfracellano» sulle auto tra il divertimento della folla. I pochi canili sul territorio, veri e propri «lager», vengono chiusi o sfrattati da Sindaci insensibili (Sesto Fiorentino). Molti individui che avevano maltrattato e ucciso poveri animali indifesi, grazie all'indulto, sono ora tranquillamente liberi di rifare lo stesso, impuniti come sempre. Chi si occupa di questi problemi in Italia? Ma cosa fa il nostro Ministro dell'Ambiente a Roma? Li legge i giornali? È mai possibile che non sia mai intervenuto su questi problemi? Mai una dichiarazione, mai un appello, una voce forte e istituzionale in difesa degli animali.

Sarebbe stato così difficile una sua mediazione con le istituzioni locali e questi sindaci? Ma il partito dei Verdi una volta, non faceva battaglie in favore degli animali? La difesa dell'ambiente e degli animali non era forse il suo più importante (se non l'unico) programma ed obiettivo politico? Ma scusate, in Italia non abbiamo un Ministro dell'Ambiente dei Verdi?

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