«Che paura quando sono scivolata»

Vanessa confessa: «Al momento della caduta dalla trave, ho temuto davvero di non farcela»

Marco Zucchetti

Alle spalle la Danimarca, la terra delle medaglie. Davanti l'Italia che ha imparato a conoscerla e che non vede l'ora di abbracciare la sua nuova stellina. L'aereo da Copenhagen che riporta a casa Vanessa Ferrari è puntuale. Puntuale come è stata la piccola cremonese di fronte al suo primo mondiale. Quello della consacrazione. Vanessa scende dall'aereo, saluta le compagne di nazionale che se ne tornano a casa. Insieme hanno condiviso ritiri, trasferte, il freddo di Aarhus, la bellezza del trionfo. La gita è finita e un po' la nostalgia si fa già sentire. Enrico Casella, l'allenatore che l'ha vista crescere, è raggiante. «Da quando ha sette anni la vedo ogni giorno dalle nove di mattina alle cinque del pomeriggio. Non ci sono parole per spiegare la felicità». Lui, la guida, l'ingegnere nucleare che invece di dedicarsi alla fissione e al plutonio ha deciso di coltivare talenti nella ginnastica artistica, ci ha sempre creduto. Ma Enrico Casella non ha sedici anni da compiere tra poco più di dieci giorni. Vanessa sì, e in un momento, uno soltanto, ha vacillato. Non solo moralmente: «Quando sono caduta dalla trave, nel concorso generale - ricorda -. Lì ho avuto paura di non farcela». Un piede che scivola e il lavoro di anni che potrebbe andare in fumo: «Mio fratello Ivan, a casa, si è messo a piangere: pensava che non ce l'avrei fatta». Invece, ecco tutta la grinta che non penseresti mai di poter trovare in una ragazzina così esile e dolce. Un corpo libero da brividi e l'oro che vale anni e anni di sacrifici. La medaglia, il giro di pedana nel tricolore, i messaggi di complimenti.
Una vittoria mondiale ti cambia la vita. «Non mi rendo ancora bene conto di quello che ho fatto - ammette Vanessa -. Ma avrò tempo per capirlo bene». Certo, l'agenda fittissima di impegni non la aiuterà a rilassarsi e a godersi il meritato riposo. Appena atterrata, la attende un nuovo aereo, che la porta a Roma. Qui incontrerà il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro allo Sport Giovanna Melandri e riceverà il Collare d'Oro.

«Sono un po' emozionata», dice piano con la sua voce da bambina. Nessuna vacanza in vista per Vany: «No, non ancora. Ora riparto subito, poi avrò il Grand Prix a Milano (il 4 novembre al Mazda Palace, ndr)». Nel frattempo, interviste, telefonate, tifosi, giornalisti e curiosi.

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