Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Dottor Caprettini,
le scrivo a proposito dellarticolo a sua firma pubblicato su Il Giornale del 13 marzo 2006, dal titolo «Talpe alla Ue, indagine su Bruti Liberati».
Come precisato nel nostro comunicato stampa del 9 marzo 2006 (Caso Eurostat: indagine su fuga di documenti) e nella risposta scritta fornitale a seguito della sua domanda del 2 marzo u. s. sulle dichiarazioni fatte dalla signora Wright innanzi al Parlamento europeo, linchiesta amministrativa aperta dallOlaf, al contrario di quanto riportato nel titolo ed in alcune parti dellarticolo a sua firma, non ha per oggetto, al momento, nessuna persona in particolare e quindi nemmeno lex presidente del Comitato di vigilanza, Dottor Edmondo Bruti Liberati.
Obiettivo dellinchiesta è infatti proprio quello di identificare il/i responsabili della divulgazione di documenti relativi a inchieste dellOlaf e detenuti dal Comitato di vigilanza e/o dal suo segretariato, che sono finiti nelle mani di persone non autorizzate, nello specifico, di giornalisti e personaggi in contenzioso legale con la Commissione.
Certo che saprà dare voce su Il Giornale a tale mia precisazione, Le porgo i miei più cordiali saluti.
Alessandro Butticè
Capo unità
e Portavoce dellOlaf
A chiamare in causa Bruti Liberati non è certo stato il comunicato stampa dellOlaf del 9 marzo, ma la lettera - da me ampiamente riportata - inviata dal suo presidente Bruner il 17 gennaio scorso ad alti esponenti della Ue (Borrell, Fazekas, Kallas, Day) in cui si lamentava della mancata collaborazione fornita dallex presidente del Comitato di vigilanza. E, ancora, le secche parole pronunciate dal suo successore, la signora Wright, davanti alla CoCoBu il 22 febbraio scorso.
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