Dopo averla picchiata, bloccata con i suoi 120 chili di peso e violentata si è messo a fare il romantico: «Lho fatto perché sono innamorato di te». Poi è passato alla minaccia alla fine però ha dovuto lasciarla andare. E la giovane cinese è subito corsa alla polizia per denunciare e fare arrestare il brutale connazionale.
Li Bin ha 33 anni, Italia da almeno 5 anni, anche se non si è mai regolarizzato, ultimamente si è messo a fare il massaggiatore in un centro di via Arnolfo di Cambio, viuzza allinterno di Chinatown. Nel suo curriculum solo un precedente per estorsione, poi più nulla. Nei giorni scorsi conosce una connazionale di qualche anno più grande, si scambiano i numeri di telefono, ripromettendosi di sentirsi presto. Sabato pomeriggio infatti lui la chiama per invitarla il giorno dopo a pranzare a casa sua in via Pellegrino Rossi, in zona Niguarda, rassicurandola che ci saranno altri amici.
E difatti domenica a pranzo, nel piccolo appartamento del massaggiatore, si ritrovano intruppati un bel po di cinesi che mangiano, ma soprattutto bevono parecchio. Alla ragazza la testa gira vorticosamente e quindi decide di lasciare gli amici per rifiatare in un altra stanza, lunica rimasta libera nellappartamentino, quella da letto del padrone di casa. Un gesto che Li Bin vede interpreta come una «disponibilità» della ragazza. Lei dunque non fa in tempo a sdraiarsi sul divano che lui la raggiunge, accende lo stereo a tutto volume e chiude la porta a chiave.
Luomo si lancia addosso alla vittima, che reagisce e si divincola, ma rimedia subito un paio di sberle che abbassano le sue difese già indebolite dallalcol. Così la ragazza smette di dibattersi e si arrende allaggressione delluomo, di cui nessuno nellappartamento si accorge, tra musica e liquori. Finita la violenza, il cinese prima prova a blandire la sua vittima «Ti voglio bene, mettiamoci insieme» poi la minaccia infine la lascia tornare a casa. In serata la ragazza si confida con una cugina che la porta alla Mangiagalli per una visita che avrebbe accertato sia le botte che lo stupro. Con il certificato medico la giovane si presenta in Questura raccontando dellaggressione.
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