Cronaca locale

CHRISTIE’S Ora il cuore batte a Milano

Come biglietto da visita per i clienti milanesi oggi a Palazzo Clerici saranno messi in mostra i pezzi più prestigiosi delle sedi estere

Francesca Amé

Fenomeno curioso, quello delle aste. Non è la prima volta che affrontiamo su queste pagine l'argomento, ché la materia non manca. Oggi ce la fornisce un nome che non ha bisogno di presentazioni: Christie's. La celebre casa d'aste londinese ha da poco aperto una nuova sede centrale per il mercato italiano. Indirizzo ufficiale: via dei Bossi, 4. Tante le novità che hanno incuriosito gli addetti ai lavori: la più evidente consiste nella scelta di spostare all'ombra della Madonnina, nello storico quartiere di Brera, la sede centrale per il mercato del Bel Paese.
È come se Milano avesse scippato a Roma il primato delle aste, ma nel raffinato mondo delle auction (questo il termine inglese per asta), tutto avviene con classe e delicatezza. E infatti da Christie's precisano subito che la sede di Roma continuerà ad essere di primaria importanza, ma Milano si trasformerà in snodo fondamentale per gli affari della casa d'aste che in città intende non solo mettere a punto un buon calendario di incontri, ma anche un'eccellente vetrina. Il compito è nelle mani del nuovo direttore generale, la fiorentina Clarice Pecori Giraldi (con Alfredo Romano come co-direttore), che è convinta che la nuova sede sia «un ulteriore passo per il riposizionamento di Christie's in Italia».
Per capire meglio di che cosa stiamo parlando, è sufficiente andare oggi (dalle 10 alle 18, ingresso libero) a visitare la prima esposizione pubblica che celebra il nuovo corso della casa d'aste inglese nel nostro Paese. Ma non recatevi in via dei Bossi: per le grandi occasioni Christie's ha scelto Palazzo Clerici, la sontuosa dimora della famiglia di origine comasca dove il Tiepolo, a metà del Settecento, decorò la volta della galleria di rappresentanza.
È lì che oggi si tiene l'esposizione di alcuni dei pezzi migliori che andranno all'incanto nelle sedi di Londra, di New York o di Ginevra ed è lì che, d'ora in avanti, Christie's organizzerà le esposizioni e le aste. Molti sono gli oggetti in mostra a Palazzo Clerici: oltre alla pittura ottocentesca, a raffinati gioielli, a importanti orologi da polso e a uno dei vestitini neri di Givenchy indossati dall'incantevole Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany» (stima: tra le 50 e le 70mila sterline), spiccano le opere d'arte contemporanea. Sono esposti il «Sacco» di Alberto Burri, due opere di Lucio Fontana e l'installazione «Casa di Lucrezio» di Giulio Paolini. Considerata la presenza di diversi pezzi di design come la «Scrivania e sedia» di Giò Ponti, lo specchio di Fontana Arte o il tavolo di Ico Parisi si capisce che Christie's ha intuito che il pubblico milanese è goloso di contemporaneità.
Come ci ha spiegato Guido Guerzoni, docente di Economia dei beni culturali all'Università Bocconi di Milano, «la sensazione degli analisti è che siamo in un periodo di effervescenza per il collezionismo d'arte contemporanea».
I collezionisti aumentano, e Milano è una piazza molto frequentata: «Negli ultimi otto anni - continua Guerzoni - ho percepito anche tra i miei studenti una forte attenzione a questa forma d'arte. I giovani comprano piccole cose, con spese che mai superano i settemila o i diecimila euro: di solito sono coloro che provengono da famiglie con attitudine al collezionismo».
L'identikit del collezionista è variegato: c'è chi è stato educato al gusto artistico dai familiari, chi compie le sue scelte d'istinto, chi assolda un consulente personale per allestire una collezione di prestigio, chi infine spera che l'acquisto, oltre a un buon biglietto da visita nella Milano che conta, si dimostri anche un valido investimento.


La città abbonda di collezionisti: se andrete all'esposizione di Christie's guardatevi in giro e provate a indovinare a quale tipologia appartiene il vostro vicino.

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