"Possibili altre ipotesi sulla sua morte". Si riapre il caso Pantani?

La commissione Antimafia ha espresso tutti i suoi dubbi sulle cause che hanno portato alla morte di Marco Pantani il 14 febbraio del 2004

"Possibili altre ipotesi sulla sua morte". Si riapre il caso Pantani?

Sono passati quasi 19 anni dalla morte di Marco Pantani, ma ci sono ancora molte ombre sulle cause che hanno portato al decesso del "Pirata" a soli 34 anni. La Commissione Antimafia, infatti, ha riaperto il caso e si stanno vagliando altre possibili cause sulla sua morte. Secondo quanto riportato da Sportmediaset, è stata resa pubblica la relazione della Commissione in merito a quell'increscioso fatto di cronaca avvenuto il 14 febbraio del 2004.

La mamma del "Pirata", si è sempre battuta e si sta battendo per trovare la verità. Recentemente la signora Tonina aveva fatto una dichiarazione choc: "Cercate le due escort che sono salite nella sua stanza la mattina in cui Marco è morto", e ancora: "Voglio, questa verità. Non aiuterà me, perché Marco non me lo restituisce più nessuno. Ma sulla tomba gli ho fatto una promessa. Perché da quando fu squalificato nel 1999 fino a che è morto, lui ha lottato per scoprire chi lo aveva tradito. E non c’è riuscito. Quindi, adesso tocca a me continuare". Marco fu ritrovato morto presso una stanza dell’hotel Le Rose di Rimini forse ucciso da un mix di cocaina e farmaci antidepressivi.

Un caso infinito

Sulla morte di Pantani si è detto e scritto tanto in questi anni ma non si è ancora arrivati ad una certezza sulle cause che hanno portato alla scomparsa del fuoriclasse di Cesenatico. "Sono possibili altre ipotesi sul decesso dell'ex campione di ciclismo anche considerando un eventuale ruolo della criminalità organizzata e di quegli ambienti ai quali purtroppo egli si rivolgeva a causa della dipendenza di cui era vittima", la relazione della Commissione Antimafia che indaga sulla morte del Pirata. Viene inoltre sottolineato come siano diverse le scelte e i comportamenti posti in essere dagli inquirenti che appaiono discutibili.

La Commissione Antimafia è guidata da Nicola Morra che nella XVIII legislatura ha approfondito il caso anche attraverso il IV Comitato coordinato dal senatore Giovanni Endrizzi che ha proposto poi la relazione finale. Inoltre, "L’inchiesta condotta dal IV Comitato ha fatto affiorare singolari e significative circostanze che rendono possibili altre ipotesi sulla morte di Marco Pantani anche considerando un eventuale ruolo della criminalità organizzata e di quegli ambienti ai quali purtroppo egli si rivolgeva a causa della dipendenza di cui era vittima".

Secondo la Commissione Antimafia, inoltre, le "risultanze relative alla morte dello sportivo Marco Pantani ed eventuali elementi connessi alla criminalità organizzata che ne determinarono la squalifica nel 1999. Resta aperto l’interrogativo che da anni la famiglia del corridore pone: è davvero certo che Marco Pantani sia deceduto per assunzione volontaria o accidentale di dosi letali di cocaina, connessa all’assunzione anche di psicofarmaci?", la domanda che si pone la Commissione.

Il caso Pantani è ancora avvolto da tante ombre e non è ancora ben chiaro cosa sia successo a Madonna di Campiglio, a Rimini e nella tragica sera del 14 febbraio del 2004 che portò alla sua morte.

I tanti dubbi fatti emergere dalla Commissione Antimafia hanno messo in risalto come questo caso meriti un approfondimento e che le ipotesi fondate su quegli elementi non possono essere ridotte a mere possibilità astratte oggetto di discussione in servizi televisivi o su articoli stampa.

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