Giro d’Italia, strade viscide, tutti giù per terra. Hindley ritirato, gara neutralizzata

Caduta di gruppo ad alta velocità nel corso della sesta tappa. L'ex vincitore del 2022 costretto al ritiro. Si torna a correre ma con tempi neutralizzati per il rischio di ulteriori cadute. Vince in volata Groves

Giro d’Italia, strade viscide, tutti giù per terra. Hindley ritirato, gara neutralizzata
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Tanto tuonò che piovve, verrebbe da dire. Durante la sesta tappa del Giro d’Italia, la pioggia ha reso le strade viscide, tanto da causare una caduta di gruppo davvero importante. Mentre il peloton era impegnato ad inseguire i due fuggitivi e viaggiava a velocità elevata, una scivolata ha innescato un effetto domino, facendo cadere parecchi ciclisti. Se Primoz Roglic è riuscito ad evitare il peggio, la maglia rosa Mads Pedersen rimane in piedi ma molti suoi colleghi non sono altrettanto fortunati.

Ad avere la peggio, il vincitore del Giro 2022 Jai Hindley: l’australiano è costretto a ritirarsi dopo l’impatto duro con l’asfalto. Sono talmente tanti i ciclisti coinvolti che la direzione del Giro decide di neutralizzare la corsa per consentire l’intervento delle ambulanze. Dopo qualche minuto di confusione, la corsa riparte ma con i tempi annullati e niente abbuoni, tranne quelli per il vincitore di tappa. La fuga viene ripresa a pochi chilometri dall’arrivo: volata confusa e con qualche polemica che sorride a Kaden Groves. Visto quel che è successo, è forse la cosa meno importante.

Cosa è successo

L’incidente che ha sconvolto la sesta tappa della corsa rosa avviene a circa 70 chilometri dall’arrivo a Napoli, quando il gruppo era impegnato a ridurre il distacco dai due fuggitivi Van der Hoorn e Paleni prima di affrontare il GpM di terza categoria di Monteforte Irpino. Nonostante le strade fossero rese insidiose dalla pioggia, all’interno del gruppo le varie squadre si iniziavano a muovere per guadagnare posizioni ma l’azzardo non ha affatto pagato. L’australiano Hindley fa un movimento strano e scivola, cadendo pesantemente a terra: visto che il gruppo era molto compatto, gli altri ciclisti non riescono ad evitarlo e finiscono a loro volta sull’asfalto in gran numero. Si capisce subito che si è trattato di un incidente serio, visto che si stava andando oltre i 50 Km/h: la direzione di corsa è costretta a neutralizzare la gara dopo qualche minuto di confusione totale.

Giro 2025 tappa 6 sospensione gara

Per capire come risolvere questa situazione incresciosa ci vogliono parecchie conversazioni coi senatori del gruppo, molti dei quali sono addirittura contrari a riprendere la gara, visto che le condizioni dell’asfalto sono troppo insidiose. Mentre Hindley viene portato all’ospedale per sospetto trauma cranico, altri ciclisti hanno subito conseguenze serie dalla caduta, mentre Carapaz riesce a continuare, nonostante qualche escoriazione. Il ceco Cerny e molti altri sono curati dai medici ma decidono comunque di provare ad arrivare fino al traguardo. In gruppo sono tantissimi ad avere escoriazioni ed abiti strappati, incluso la maglia blu Fortunato, che è pesantemente fasciato. I problemi arriveranno stasera, quando molti potrebbero gettare la spugna. Alla fine la direzione gara decide di congelare la situazione, annullare i tempi e gli abbuoni negli ultimi chilometri della tappa. Gli unici abbuoni saranno quelli garantiti all’arrivo al vincitore ma, quando la tappa riprende, molti si lasciano sfilare per evitare ulteriori danni.

Giro 2025 tappa 6 ripresa gara

Com’è andata la tappa

Prima della caduta che ha sconvolto il Giro, a fornire spettacolo ci avevano pensato le varie fughe, alle quali aveva partecipato anche il leader della classifica scalatori Fortunato. Il tentativo non ha fortuna ma a 190 chilometri dall’arrivo l’azione di Enzo Paleni e Taco van der Hoorn viene lasciata andare dal gruppo. La Visma e la Lidl-Trek, più interessate a giocarsi le rispettive carte nella prevedibile volata di Napoli ma il rischio pioggia, specialmente all’arrivo, è sempre più presente nelle menti di molti. Lorenzo Fortunato riesce a raggiungere i fuggitivi ed aggiudicarsi i 18 punti in palio sul GpM del Valico di Monte Carruozzo per poi lasciarsi riassorbire dal gruppo. La pioggia, prevista per le 17, rende viscide le strade, causando vari problemi, specialmente in discesa.

Giro 2025 tappa 6 fuga

Il gruppo si anima solo per i traguardi volanti, con Pedersen che viene battuto da Kooij e Groves ma il ritmo si abbassa costantemente, lasciando poco spazio allo spettacolo. A parte qualche foratura non succede niente fino alla caduta che causa la neutralizzazione dei tempi ed il ritiro di parecchi ciclisti: oltre ad Hindley, sono out anche Dion Smith e il tedesco Juri Hollmann, che sembra aver riportato una frattura al braccio. Il ceco Cerny, nonostante una brutta ferita alla gamba, stringe i denti e prova ad arrivare al traguardo nonostante sia attardato di parecchi minuti. Dalla ripresa della gara succede davvero poco, specialmente quando la pioggia torna a cadere pesantemente sul tracciato. La Lidl-Trek di Pedersen rallenta e perde parecchi minuti: le squadre degli uomini di classifica seguono l’esempio e scelgono di non partecipare alla volata. Gli ultimi chilometri vedono i fuggitivi lottare fino alla fine ma vengono ripresi a meno di tre chilometri dal traguardo: come previsto, il vincitore si deciderà in volata. Wout van Aert parte lungo ma viene ripreso a poche centinaia di metri dall’arrivo: la maglia ciclamino Kooij viene stretta alle transenne e la spunta al centro Kaden Groves. Finale polemico per una giornata pazza in questo Giro d’Italia.

Giro 2025 tappa 6 Groves volata

La prossima tappa

Dopo 7 tappe, il Giro affronterà il primo arrivo in salita. I 168 chilometri che porteranno la carovana da Castel di Sangro a Tagliacozzo non saranno difficili come un tappone alpino ma metteranno alla prova le gambe dei contendenti per la vittoria finale. Occhio, però, alle fughe: i 7,8 chilometri al 5,8% di pendenza media subito dopo la partenza sembrano fatti apposta per un’azione importante. Con tanti saliscendi, riprendere una fuga consistente potrebbe essere complicato.

Giro 2025 tappa 7 altimetria

A 98 chilometri dall’arrivo la salita del Monte Urano, al 9,2% di pendenza media, andrà trattata col rispetto che merita: è sicuramente abbastanza dura da fare una selezione importante in gruppo.

Meno dura ma parecchio più lunga l’ascesa che porta a Vado della Forcella ma bisognerà risparmiare le gambe per affrontare al meglio la salita finale verso Tagliacozzo. Gli ultimi 2 chilometri al 10% sono sicuramente cerchiati in rosso sui taccuini di parecchi ciclisti. I fuochi d’artificio non mancheranno di sicuro.

Giro 2025 tappa 7 planimetria

La classifica

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