Tour, Pogacar ha umiliato tutti: ecco cosa ha fatto

La cronoscalata vinta da dominatore con una bici normale e senza radiolina è stata talmente devastante da convincere Evenepoel a ritirarsi sul Tourmalet. Ecco come lo sloveno ha schiantato i rivali al Tour

Tour, Pogacar ha umiliato tutti: ecco cosa ha fatto
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Mentre gli appassionati delle due ruote si godono il tappone pirenaico con la scalata del mitico Tourmalet, gli esperti ancora non si capacitano di cosa sia stato in grado di combinare Tadej Pogacar. Il campione sloveno ha deciso di aprire il trittico di durissime tappe di montagna con una dimostrazione di superiorità al limite dell’imbarazzante. Il verdetto della cronoscalata di Peyragudes ha fatto temere a molti esperti che il Tour de France 2025, dopo solo 13 tappe, abbia già trovato il vero padrone. A rendere ancora più impressionante la vittoria di Pogacar, oltre al tempo, è stata la nonchalance con la quale il capitano della Uae ha affrontato la gara contro il cronometro. Mentre tutti i rivali cercavano ogni aiuto tecnico per guadagnare qualche decimo, Tadej si è presentato con una bici da strada e niente radiolina, riuscendo comunque a stracciare la concorrenza.

Pogacar super, Evenepoel molla

Il campione sloveno non era tra i favoriti al via di Ludenvielle ed il suo atteggiamento fin troppo sbarazzino era apparso quasi rinunciatario. Il contrasto tra la bici con ruote lenticolari del maestro delle cronometro Evenepoel, il casco aerodinamico di Vingegaard e la mise di Pogacar, identica a quella che usa nelle altre tappe del Tour sembrava tradire una mancanza di preparazione. È bastato vederlo partire per capire che le cose stavano in maniera ben diversa: Tadej era talmente convinto della propria superiorità da non avere bisogno di aiuti tecnologici. Dopo aver rifilato un distacco imbarazzante ai rivali, le sue parole all’arrivo sono lapidarie: La tattica era semplice: a tutta sin dall'inizio puntando alla progressione. Quindi mi sono affidato solo ai traguardi intermedi in cui potevo vedere i tempi e quando ho visto che già al primo ero in verde di ben 5 secondi, mi è bastato questo per trovare motivazione. Al secondo intermedio il vantaggio era un po' più grande e allora ho capito che quello era il ritmo giusto”. La delusione di Remco Evenepoel, che puntava sulla cronoscalata per rifarsi sotto nella generale, è stata talmente grande da convincerlo a gettare la spugna sulle rampe più dure del Tourmalet ma la sensazione in gruppo è che questo Tour sia già finito.

Tour 2025 tappa 13 Pogacar 2

Anche se Vingegaard potrebbe approfittare di alcune salite lunghe, recuperare i 4’07” che lo separano da Pogacar è un’impresa al limite dell’impossibile. Lo sloveno è in forma talmente smagliante che talvolta sembra fare un altro sport. Eppure la prova maiuscola sulla cronoscalata non è solo frutto del suo talento: alle spalle c’è stata una preparazione certosina durata più di sei mesi. Pogacar ha ammesso che la scelta della bici da strada è frutto di uno studio condotto assieme alla squadra già dalla presentazione del percorso del Tour 2025. “Era una riflessione che ci ponevamo da dicembre, appena abbiamo visto il percorso. Le bici da strada sono molto aerodinamiche ora e così ho deciso di essere il più comodo possibile. Dopotutto ho fatto tutta la preparazione su questa bici e spingo di più su questo tipo di percorso così piuttosto che su quella a cronometro”.

Una volta scavato il fossato nei confronti dei rivali, Pogacar potrà affrontare l’ultima settimana del Tour con il vento in poppa, senza grosse pressioni. Ai rivali l’arduo compito di mettere in crisi sia lui che i fortissimi gregari che ha ancora a disposizione prima del prevedibile trionfo sugli Champs Élysées domenica 27 luglio.

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