Bruno Ferrante sta lavorando alla lista civica. Al civico 25 di via Turati, sede del quartier generale dellex prefetto, cè già stato un incontro «riservato» con alcuni supporter di don Virginio Colmegna. Ma cè stato pure un lungo faccia a faccia con Roberto Caputo, lex presidente provinciale di Forza Italia traghettato nelle file della Margherita: sarebbe proprio Caputo uno dei capilista.
Linteressato, come da copione, non conferma né smentisce e definisce «prematuro parlare di posti in lista». Posizione di testa che non sorprende quelli della Margherita, «abbiamo già i nostri problemini» osservano in cambio dellanonimato: «Quali? Nando Dalla Chiesa che ormai supplica i diesse di fare la lista unitaria. E una segreteria cittadina che, nei giorni scorsi, è finita quasi in rissa e con una sola certezza: Alberto Mattioli resta lì dovè in Provincia». Nessun possibile spostamento del vice di Filippo Penati a Palazzo Marino, «la Margherita, secondo i sondaggi, non raccoglie consensi ma i Ds non ci stanno a offrire il salvagente». Già Franco Mirabelli, segretario provinciale della Quercia, ha risposto picche e dopo di lui lha fatto anche il resto della dirigenza diessina: «Abbiamo speso sangue e sudore per sostenere Ferrante. E loro? Dovera la Margherita?». Assenza ingiustificata che ora non paga: motivo più che sufficiente per suggerire a Caputo e a qualche altro esponente del partito di Francesco Rutelli di trovare «asilo» nella lista civica di Ferrante.
Modo anche per togliersi dal problemino del vicesindaco che Rifondazione continua a pretendere, tentando prima però di mettere il bavaglio alle uscite di Dario Fo e di sua moglie, Franca Rame, che rischiano di far saltare ogni probabilità dintesa.
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