Pechino - Esplode la psicosi. Salgono a quota tre i neonati
morti in Cina a causa del latte in polvere contaminato con la
melammina tossica, mentre altri 6.244 bambini piccoli risultano
ammalati.
Lo ha comunicato il governo cinese, mentre quattro funzionari
sono stati licenziati nell’ambito di uno scandalo che si estende ogni
giorno di più.
Blocco renale per centacinquantotto bambini Il numero di neonati cui è stato diagnosticato un "blocco renale
acuto" sono saliti a 158, secondo quanto ha dichiarato il ministro
della Salute Chen Zu in una conferenza stampa trasmessa in diretta
dalla tv.
Sono stati licenziati quattro funzionari pubblici e un manager della
società che produceva il latte, la Sanlu, mentre il panico che si è
scatenato ha spinto migliaia di genitori nella Cina meridionale ad
accorrere a Hong Kong per comprare latte in polvere
Colla nel latte Il capo dell’agenzia cinese per i controlli sulla qualità, Li
Changjiang, ha riferito che la melamina è stata trovata nel latte in
polvere di 22 marche. La melamina, un composto chimico usato per
produrre plastica, colle e resine sintetiche, era stata aggiunta per far
sembrare che il latte contenesse più proteine. Il caso è scoppiato la
settimana scorsa con le prime intossicazioni e i controlli sulla "Sanlu", compagnia controllata dal colosso alimentare neozelandese "Fonterra".
Dopo il ritiro dei prodotti della "Sanlu", i test condotti dalle autorità
hanno individuato altre 22 aziende, su un totale di 109, che
avrebbero utilizzato melamina per ’arricchirè il latte in polvere.
Latte "infetto" esportato in cinque paesi Il latte contaminato è stato esportato da due ditte produttrici in cinque paesi. Lo ha reso
noto il capo della all’amministrazione statale per la qualità, Li
Changjiang, precisando che le due ditte stanno cominciando a
ritirare il prodotto esportato in Bangladesh, Myanmar, Yemen,
Burundi e Gabon.
Cibi tossici La Cina è stata scossa da diversi scandali per cibo tossico e non
sicuro negli ultimi anni.
Nel 2004 almeno 13 bambini sono morti dopo aver bevuto latte in
polvere che non aveva alcun valore nutritivo.
La melammina, usata per produrre plastica e altri prodotti
industriali, è ricca di azoto, un elemento spesso usato per misurare i
livelli di proteine, e che quindi può essere usato per occultare
l’annacquamento del latte.
In Giappone scoppia lo scandalo del riso Anche il Giappone è travolto da uno scandalo alimentare. Sono almeno 370 le aziende alimentari
coinvolte - molte a loro insaputa - nella compravendita di riso
avariato non commestibile, per lo più proveniente dall’estero, in cui
sono state rinvenute tracce di pesticida.
A fornire il quadro della situazione è stato il ministero
dell’Agricoltura, che ha pubblicato la lista dettagliata delle aziende
che hanno acquistato il riso avvelenato dal distributore alimentare
Mikasa Foods. Quest’ultimo ha da subito ammesso le proprie
responsabilità, confermando di aver consapevolmente rivenduto
come commestibile il riso avariato, comprato a prezzo bassissimo
dalle scorte in eccedenza dello Stato.
Riso andato a male e di bassa qualità Si tratta di un tipo di riso,
andato a male o già all’origine di bassa qualità, che può essere utilizzato
solo a scopi non alimentari per preparare colle e altri materiali
industriali.
Lo scandalo, che in partenza pareva ristretto a poche decine di
aziende minori che avevano acquistato - inconsapevolmente o
meno - il riso, adesso si sta espandendo a macchia d’olio con
centinaia di operatori alimentari, anche di grosso calibro, che hanno
acquistato i prodotti Mikasa Foods.
Per ora non ci sono casi di avvelenamento Il riso avvelenato, come emerso dagli ultimi accertamenti, è stato utilizzato per produrre il sakè, i dolci tradizionali giapponesi, ma è anche finito - non si sa ancora in quali quantità - nella grande distribuzione e in alcune catene di fast-food. Il livello di pesticida rinvenuto in alcuni campioni del prodotto non sembra per il momento in grado di provocare gravi danni alla salute, motivo per cui fino a oggi non si sono registrati casi di avvelenamento.
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