La vita umana in Cina non ha molto valore, si sa. E nell'affannosa corsa al benessere, il gigante economico non va per il sottile. Così accanto ai lavori faraonici, alle megalopoli costruite nel nulla, alle enormi dighe, anche nelle miniere cinesi si continua a morire.
Da ieri ventotto minatori sono rimasti intrappolati sotto terra nell'est della Cina a causa di un incendio in una miniera di carbone. E, nello stesso tempo, i soccorritori stanno cercando di trovare altri 42 lavoratori scomparsi nel finesettimana dopo che le forti piogge hanno allagato le due miniere dove lavoravano.
Riguardo il primo incidente, l'Agenzia statale per la sicurezza sul lavoro ha spiegato che un compressore d'aria ha preso fuoco a 225 metri sotto terra mercoledì sera nella provincia dello Shandong e 36 minatori sono rimasti intrappolati. Il dipartimento ha poi precisato che sono 28 le persone ancora bloccate, ma non ha chiarito se gli altri otto siano stati salvati o siano riusciti a fuggire da soli. La televisione cinese ha mostrato i soccorritori a lavoro, mentre mettevano grandi sacchi di fango e terra su un carrello poi utilizzato per arrestare il fuoco che ancora divampa in profondità.
Centinaia di chilometri più a sud, in Guizhou, vanno invece avanti le ricerche di 23 persone che lavoravano alla costruzione di una miniera allagata sabato dalle piogge, mentre i soccorritori cercano di pompare via l'acqua.
Cina, ventotto minatori intrappolati da un incendio in una miniera di carbone
Le condizioni di lavoro sempre molto rischiose provocano incidenti a ripetizione nel gigante economico che spaventa Usa ed Europa. Altri 42 minatori vengono ricercati in altri due siti, e la ditta che gestisce i lavori ha offerto due milioni di Yuan (300mila dollari) ai soccorritori per ogni uomo tirato fuori vivo
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