Prove di convivenza. Bisognerà vedere se i milanesi, dopo i fatti della scorsa settimana al parco Cassinis, saranno pronti a raccogliere linvito lanciato nei giorni scorsi dalla «Rete dei cittadini di fatto», un coordinamento di associazioni straniere, e in particolare sudamericane. «Vi aspettiamo domenica (oggi, ndr) alle ore 15 alla fermata della metropolitana gialla di Porto di Mare per andare insieme al parco Cassinis, per fare qualche passo in avanti nella costruzione del dialogo tra cittadini immigrati e italiani», hanno scritto nella loro «Lettera ai cittadini milanesi». A promuovere liniziativa è stata Edda Pando, peruviana di 38 anni, volontaria dellassociazione Todo Cambia: «Bisogna dialogare - afferma -, perché sta crescendo lesasperazione, e nessuno vuole che la situazione degeneri come in via Paolo Sarpi con i cinesi». Questa settimana, spiega, la comunità peruviana ha parlato molto di quanto accaduto domenica scorsa, «cè stato anche un incontro al consolato peruviano, che appoggia la nostra iniziativa. La situazione per noi stranieri, nei parchi ma non solo, sta peggiorando: molti di noi sono a Milano da 15 anni e cè un disagio crescente delle comunità straniere che ci viene segnalato ogni giorno. Si rischia lesasperazione. Solo con la repressione non si risolve nulla. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, parlando con i gruppi di stranieri che si trovano nei parchi, ma anche il Comune credo debba cambiare strada». Nella lettera i «Cittadini di fatto» scrivono che purtroppo ultimamente «le aggressioni verbali e fisiche nei confronti della popolazione immigrata indistintamente aumentano drasticamente. Siamo consapevoli dellesistenza della delinquenza e vogliamo contrastarla esattamente come voi, ma non può e non deve essere simonimo di immigrati. In Italia siamo 2,6 milioni di stranieri e la maggioranza di noi è inserita nella società, ma basta che uno di noi sbagli per essere immediatamente criminalizzati tutti».
Sui comportamenti dei peruviani la domenica al parco e sulleccessivo consumo di alcol di molti, Edda Pando ammette che «è vero e lo sappiamo. Infatti vorremmo impostare un discorso con le comunità sulla pulizia dei parchi e sullabuso di alcol. Il problema non si risolve in un giorno, ma dobbiamo lavorare tutti insieme con progetti mirati».
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