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Cinque gol, un espulso: figuraccia Roma a Londra

L’ultima uscita internazionale estiva della Roma ha il sapore della figuraccia. Cinque gol incassati (in 55 minuti) dal Tottenham al «White Hart Lane» di Londra, giallorossi imballati, poveri di idee e carenti a livello di forma fisica e mentale. In più un pizzico di nervosismo, con il battibecco tra Cassetti (già ammonito in precedenza) e Zokora e il rosso evitabile di Aquilani - che deve ancora risolvere il problema del rinnovo del contratto - nel finale per un fallo stupido quanto inutile. D’accordo, è pur sempre calcio d’agosto, gli inglesi tra una settimana debutteranno in campionato, sono più avanti atleticamente e hanno rinforzato la squadra investendo 60 milioni sul mercato. Spalletti ha ancora una rosa incompleta (e non solo per gli infortuni) e attende notizie sui rinforzi richiesti: secondo il quotidiano spagnolo Marca Julio Baptista potrebbe chiudere già oggi l’accordo con la Roma (9 milioni di euro più due di bonus al Real qualora i giallorossi riescano ad entrare in Champions e il brasiliano disputi un certo numero gare, un contratto quadriennale da 2,5 milioni più i premi per il giocatore), ma i dirigenti di Trigoria stanno incontrando grosse difficoltà sul mercato.
Sarebbe però un errore sottovalutare la batosta londinese, che giunge a due settimane dal primo impegno ufficiale dei giallorossi, la finale di Supercoppa italiana a Milano contro l’Inter. Ci sono le assenze ormai croniche di Totti (atteso al primo test giovedì nell’amichevole di Frosinone), Doni e Taddei (e a Londra mancavano anche Tonetto, Cicinho e Pizarro), ma anche le ripetute amnesie difensive: due gol incassati nei primi 5 minuti con il portiere Artur che si fa sorprendere dalla punizione laterale di Bentley, poi De Rossi che sbaglia in maniera grossolana un appoggio per Juan, permettendo a Bent di segnare.
A preoccupare è il modo in cui la Roma si squaglia alle prime difficoltà, situazione non accettabile per una squadra che anche quest’anno è chiamata a recitare da protagonista. Il taccuino registra solo un tentativo offensivo di Aquilani, poi le altre tre reti (bis per Bentley e Bent e gol personale di Lennon).

Spalletti scuote la testa, la sua Roma champagne al momento è solo un lontano ricordo.

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