Cinquecentomila euro per salvare S. Maria delle Grazie

C'è una buona, anzi un'ottima notizia per la cultura milanese. In tempi di contributi risicatissimi e discontinui da parte degli enti pubblici, una banca privata e straniera è disposta a finanziare lautamente per ben tre anni un museo cittadino.
Credit Suisse ha annunciato ieri una partnership triennale con il Poldi Pezzoli. Federico Imbert, CEO di Credit Suisse Italia, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione del museo, al cui vertice è stato appena riconfermato Mario Cera, il membro designato dalla Provincia di Milano. Oltre che con un sostanzioso finanziamento, la partnership ha preso forma attraverso la collaborazione con un'altra grande istituzione museale che conta sul supporto della banca svizzera. Ieri infatti, nel palazzo di via Manzoni che ospita la collezione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, è stato presentato «Metamorphosis: Titian 2012», il cortometraggio ispirato ad alcune opere di Tiziano dedicate alle «Metamorfosi» di Ovidio che saranno in mostra alla National Galllery di Londra da questa estate. Il film si sofferma in particolare sul dipinto dedicato a Diana, la divinità latina della caccia, e ad Atteone, un giovane cacciatore che, dopo essere stato mutato in cervo dalla dea, viene sbranato dai suoi stessi cani. Diretto da un team sperimentale composto da Luke White e Remi Weeks, il cortometraggio trasforma il racconto di Ovidio in una moderna fiaba gotica, allo stesso tempo giocosa, tenebrosa ed elegante. «Metamorphosis: Titian 2012» è anche il nome di un articolato progetto teso a contaminare le arti visive con la musica, il teatro e la letteratura nell'ambito della mostra del grande pittore tardorinascimentale italiano nella capitale britannica. Compositori, coreografi, poeti e star della scena artistica internazionale (come Chris Ofili e Mark Wallinger) hanno ideato opere in sintonia con l'immaginario delle «Metamorfosi» di Tiziano (non solo «Diana e Atteone», ma anche la «Morte di Atteone» e «Diana e Callisto»): le loro creazioni saranno esposte alla National Gallery e messe in scena alla Royal Opera House di Londra nei prossimi mesi.
La collaborazione instaurata tra il Poldi Pezzoli e la National Gallery in questa occasione si inserisce in una lunga storia di contatti, scambi ma anche rivalità tra le due istituzioni museali che dura dall'Ottocento. Nella seconda metà del XIX secolo infatti Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879) era il principale concorrente della pinacoteca nazionale inglese nell'acquisto dei più rilevanti capolavori dell'arte italiana del Rinascimento. Non è per caso quindi se nelle raccolte della casa-museo di via Manzoni e della National Gallery si trovano opere analoghe o persino provenienti dagli stessi insiemi, come il «San Michele Arcangelo» e il «San Nicola da Tolentino» di Piero della Francesca, provenienti dal Polittico Agostiniano di Sansepolcro e ora conservate rispettivamente a Londra e a Milano.

Negli ultimi decenni invece le due istituzioni museali hanno stabilito un'importante alleanza in termini di prestiti espositivi: celebri dipinti del Poldi Pezzoli sono state presenti nelle sale della National Gallery all'interno di mostre come «Raffaello. Da Urbino a Roma» del 2004, o la recente «Leonardo da Vinci. Un pittore alla corte di Milano».

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