
Una nuova stagione di incentivi per l’efficienza energetica parte a Natale. Con l’entrata in vigore del Conto termico 3.0, il sistema di sostegno economico varato dal governo viene rinnovato e reso più ampio, con risorse destinate sia ai proprietari di abitazioni che al mondo delle attività produttive e commerciali.
Abitazioni private
Chi sceglie di sostituire la vecchia caldaia potrà contare su un contributo fino al 65% della spesa complessiva, coperto direttamente dal Gestore dei servizi energetici (Gse) in tempi rapidi. Restano validi gli interventi già previsti con la versione precedente – pompe di calore, caldaie a biomassa e sistemi ibridi – ma con due aperture significative: l’estensione del beneficio ai pannelli solari integrati agli impianti e la possibilità di installare sistemi bivalenti, climatizzatori affiancati a caldaie a condensazione di recente installazione.
Interventi parziali e soluzioni “accessorie”
Il decreto introduce per la prima volta incentivi anche per chi non intende rivoluzionare del tutto l’impianto domestico. Batterie di accumulo, colonnine di ricarica elettrica e impianti fotovoltaici beneficeranno di un contributo che va dal 20% al 30%, con una maggiorazione per i prodotti ad alta efficienza di produzione europea. Un meccanismo pensato per incoraggiare investimenti più graduali e accessibili.
Uffici e negozi
Sul fronte delle attività economiche, la misura apre a una platea finora esclusa. Negozi, uffici e capannoni industriali potranno accedere a un sostegno fino al 65% per lavori di riqualificazione edilizia: isolamento termico, sostituzione degli infissi, sistemi di domotica e illuminazione intelligente. In caso di interventi più radicali, come la demolizione e ricostruzione in chiave nZeb (edifici a energia quasi zero), sono previsti incentivi maggiorati e possibilità di ampliamenti fino al 25%.
Un piano da 900 milioni l’anno
La dotazione complessiva ammonta a 900 milioni di euro annui, suddivisi tra pubblica amministrazione (500 milioni) e soggetti privati (400 milioni).
Per i comuni con meno di 15mila abitanti l’incentivo per gli edifici pubblici può arrivare addirittura al 100%. Restano inoltre utilizzabili, fino a fine anno, i fondi residui del Conto termico 2.0, in attesa che il portale Gse sia aggiornato con le istruzioni operative della nuova versione.