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Luce e gas, cinque consigli per difendersi dalle truffe

Con l’emergenza dei costi di luce e gas sono aumentate le truffe. Coinvolti 4 milioni di cittadini per un danno totale che supera il miliardo di euro. Ecco alcuni accorgimenti da seguire e un portale da consultare in caso di dubbio

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Un’indagine curata dal sito facile.it ha ricostruito l’impennata di casi di truffe occorse ai cittadini italiani durante il 2022, nel pieno del caro bollette che ha fatto lievitare i costi di luce e gas.

I numeri parlano chiaro: 4 milioni gli italiani caduti nelle mire dei truffatori e un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro. Un altro numero che dà misura del fenomeno: i cittadini che non hanno reagito all’inganno subito sono 2,3 milioni, oltre la metà di quelli vittime di raggiri.

Da qui, facile.it e Consumerismo hanno dato vita a un portale di informazione che può essere consultato sia prima di subire una truffa sia quando il peggio è avvenuto per tentare di porvi rimedio.

I consigli per evitare le truffe

Possono sembrare accorgimenti banali e persino superflui ma, se quattro milioni di persone sono state oggetto degli impostori, significa che occorre ancora diffondere informazioni al fine di evitare truffe.

Può capitare di ricevere una telefonata da quello che si spaccia per l’attuale fornitore di energie e che, adducendo scuse diverse, vuole conoscere i codici Pod e Pdr (che individuano in modo univoco le utenze). Se è davvero il fornitore attuale conosce già questi codici. Il fatto che li chieda deve fare suonare un campanello d’allarme. Mai comunicare questi codici perché, in loro assenza, è impossibile procedere con un cambio di operatore.

Sempre rimanendo nel dominio del marketing a distanza, può succedere di ricevere una telefonata durante la quale viene comunicato che l’operatore attuale sta per aumentare i prezzi e che sarebbe utile cercare alternative. Anche in questo caso, l’unico ente che può annunciare rincari è l’operatore stesso, non demanda il compito a terzi e, soprattutto, comunica gli aumenti seguendo i canali ufficiali. Salutare cortesemente e interrompere la telefonata.

La fretta non paga mai: se un’offerta è troppo bella per essere vera, molto probabilmente non lo è (primo campanello d’allarme). Può succedere che il truffatore faccia leva sulla fretta, proponendo un’offerta la cui scadenza è imminente (secondo campanello d’allarme) o trovando altri escamotage per fare pressione (terzo campanello d’allarme), salutare cortesemente e interrompere la comunicazione o non darle seguito, soprattutto se l’offerta è stata recapitata via email.

Se invece i venditori di forniture energetiche bussano alla porta, occorre essere ancora più guardinghi. Un fornitore serio non suona il campanello se non ha preso un appuntamento e questo deve già essere sufficiente per non lasciargli modo di iniziare a formulare proposte, tra questi individui ci sono anche abili affabulatori. Salutare cortesemente e chiudere la porta.

Tra le tante offerte che vengono formulate, ce ne sono anche di valide e reali. Per conoscere meglio l’operatore si possono chiedere informazioni all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) che mette a disposizione il numero verde 800 166 654 oppure, chi ha più dimestichezza coi metodi digitali, attraverso il portale per la ricerca degli operatori.

Rimediare al danno

C’è il diritto di ripensamento che deve essere esercitato entro 14 giorni dalla firma del contratto. Non occorre fornire motivazioni né occorre darne su richiesta specifica dell’operatore. È sufficiente una raccomandata con avviso di ricezione.

In ogni caso, è opportuno segnalare l’accaduto alle autorità, recandosi presso un qualsiasi commissariato.

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