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Superbonus agli sgoccioli: cosa fare per ristrutturare casa

Ecco gli incentivi ancora in vigore e tutti i requisiti richiesti ai contribuenti per accedervi

Immagine Facile.it
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Non ha usato giri di parole Giorgia Meloni durante la prima riunione del Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, definendo il Superbonus 110% "la più grande truffa ai danni dello Stato".

Chiaro l'intento dell'esecutivo di trovare risorse sulle quali fondare la Legge di bilancio 2024: risorse che, ha dichiarato il premier, al momento sono "poche". Sarà compito del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti chiarire quante e quali saranno a disposizione del governo per tracciare la Manovra. Una cosa è certa, saranno evitati gli sprechi e le inefficienze, tra le quali è compreso "il disastro contabile del Superbonus 110%", basato su norme scritte"malissimo" e che ha comportato per le casse dello Stato ben "12 miliardi di euro di irregolarità". Nonostante il siluramento del Superbonus, tuttavia, restano in piedi altri incentivi per ristrutturare casa.

Bonus ristrutturazione

Prorogato fino al 2024, il Bonus ristrutturazione consente di beneficiare della detrazione del 50% sulle spese per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria: per ottenere tale incentivo è necessario, tuttavia, rimanere al di sotto di 96mila euro per unità immobiliare. Grazie ad esso sarà possibile ad esempio sostituire il tetto, gli infissi esterni, i serramenti e le persiane, ma anche effettuare interventi di modifica di tipologia o materiale dei suddetti.

Sismabonus

A disposizione fino al 31 dicembre 2024, tale incentivo consente di detrarre le spese sostenute per migliorare la classe sismica dell'immobile per cui si richiede. Una detrazione che può andare dal 50% fino all'85% a seconda di una serie di parametri e della natura degli interventi effettuati sull'edificio.

Ecobonus

Anche in questo caso l'aliquota della detrazione varia dal 50% al 65% a seconda della tipologia di lavoro compiuta sull'immobile oggetto di intervento. Esso include una serie di opere finalizzate a incrementare il livello di efficienza energetica di un edificio, a partire dalla coibentazione, fino ad arrivare alla sostituzione di pavimenti, finestre ed infissi, all'installazione di un impianto fotovoltaico oppure anche alla semplice sostituzione degli impianti di riscaldamento.

La scadenza è fissata al 31 dicembre 2024. Fino ad allora, con le sopra citate detrazioni destinate a una spesa massima di 60mila euro per unità immobiliare, i contribuenti potranno effettuare numerose tipologie di interventi, tra cui anche l'installazione di serrande, zanzariere, e infissi o la sostituzione di porte finestre, finestre, persiane, porte d'ingresso, tende da sole o tapparelle. Condizione essenziale per ottenere il beneficio resta la comunicazione descrittiva degli interventi a Enea entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori.

Il governo ha comunque intenzione di limitare prossimamente l'Ecobunos solo alle fasce di reddito più basse. Tutto cambierà comunque dal 2025, quando la detrazione calerà fino al 36% su un massimo di spesa di 48mila euro per unità immobiliare.

Salva infissi e caldaie

Attiva da febbraio 2023, consente a lavori in edilizia libera, quali installazione dei telai delle finestre, delle caldaie e delle pompe di calore, di beneficiare ancora di cessione dei crediti/sconto in fattura nell'ambito dei bonus edilizi, Superbonus compreso.

Con la riunione del 23 marzo, la Commissione Finanze della Camera votò il primo pacchetto di emendamenti alla legge di conversione del decreto cessioni, ripristinando di fatto cessione dei crediti e sconto in fattura, ma con un paletto: ciò vale solo per gli interventi avviati prima del blocco determinato dal dl (prima del 16 febbraio).

Barriere architettoniche

Confermato fino al 2025, tale bonus concede una detrazione al 75% per spese sostenute con l'obiettivo di rimuovere ostacoli alla mobilità all'interno degli edifici e smaltire impianti datati. Sono inclusi i costi per sostituire finestre degli appartamenti all'interno di un condominio con le medesime finalità.

Bonus mobili

Confermato per il 2024, il bonus mobili/elettrodomestici è destinato solo ai proprietari, risultanti contribuenti in Italia, di un immobile che sia oggetto di ristrutturazione: si tratta di una detrazione Irpef al 50% ottenibile indicando le spese sostenute in dichiarazione, sia con modello 730 che con modello Redditi persone fisiche. "La detrazione spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio", chiarisce il Fisco, come riportato da Il Corriere, "per esempio, se le spese per ristrutturare l'immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l'arredo dall’altro, il bonus non spetta a nessuno dei due".

Tale detrazione si calcola su un importo massimo di 8mila euro (2023) o 5mila (2024), che include anche eventuali costi di trasporto/montaggio, e va suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. Unico pagamento accettato quello tracciabile, quindi con bonifico o carta di credito/debito: esclusi, tra gli altri, gli assegni bancari e i contanti. Sarà compito del beneficiario quello di conservare tutta la documentazione: ricevuta del bonifico o ricevuta di avvenuta transazione (a seconda del metodo di pagamento scelto) o di addebito sul conto corrente, e le fatture di acquisto dei beni acquisiti.

Bonus verde

Prevede una detrazione Irpef al 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde degli immobili ad uso abitativo (anche in questo caso ripartita in 10 quote annuali di pari importo): valida al momento solo fino al prossimo 31 dicembre, ha un tetto massimo di 5mila euro per unità. Ciò vale anche per lavori condominiali: in questi casi il tetto massimo si incrementa, essendo concessi 5mila euro ad appartamento. Tale bonus è cumulabile, quindi disponibile per più unità immobiliari di proprietà di un unico contribuente. L'agevolazione si riduce della metà nel caso in cui gli interventi siano effettuati su immobili ad uso promiscuo.

Superbonus 90%

Col decreto Aiuti quater la validità del Superbonus è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023: tale agevolazione è destinata alle unità immobiliari delle persone fisiche nella misura del 90% delle spese sostenute entro tale data. Vi sono tuttavia dei parametri da rispettare.

  • - l'abitazione deve risultare entro e non oltre il 31 dicembre 2023 quella principale, che sia residenza fiscale e dimora abituale del contribuente (ovvero gli stessi requisiti richiesti per l'esenzione Imu prima casa)
  • - il secondo paletto è il reddito del contribuente, ovvero 15mila euro se si tratta di un single, 22.500 per un single con figlio a carico, 30mila euro per una coppia, 37.500 per una coppia con un figlio, 45mila euro per una coppia con due figli, 60 mila euro per una coppia con tre o più figli.

Nel caso in cui la Cilas sia precedente il 1° gennaio 2023 va dimostrato, anche con fatture, che l'inizio dei lavori è avvenuto nel corso del 2023.

Se essa è posteriore al 16 febbraio, come accennato poco sopra, non si ha accesso a sconto in fattura o cessione del credito.

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